domenica, 24 Agosto 2025
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Com’è fatta la zanzara che trasmette il West Nile Virus?

Oggi non siamo in una situazione di allarme, dicono gli esperti, che comunque raccomandano di adottare le misure di prevenzione contro la proliferazione delle zanzare e per proteggersi dalle punture

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Febbre del Nilo, ecco com’è stata soprannominata questa “strana influenza”. Crescono in Italia i casi di infezione da West Nile Virus (virus del Nilo occidentale, per dirlo in italiano) che si trasmette tramite la puntura di un tipo di zanzara piuttosto comune nel nostro Paese: difficile riconoscerla a primo colpo d’occhio, anche per le sue ridotte dimensioni. L’insetto, di per sé, non è pericoloso, ma lo diventa se ha punto in precedenza una persona o un animale infettato dal virus, diventando così un veicolo.

In Italia i casi sono più che raddoppiati in una settimana, arrivando a quota 89 dall’inizio dell’anno (nessuno al momento in Toscana), con otto morti. Non ci sono segnali di allarme, dice l’Istituto Superiore di Sanità, che raccomanda comunque di adottare misure di prevenzione contro le zanzare che possono essere portatrici della Febbre del Nilo. “Ricordiamo anche di rivolgersi al proprio medico in caso di febbre superiore a 38° per effettuare la diagnosi”, ha spiegato Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’ISS.

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Com’è fatta la zanzara Culex, che con la sua puntura può trasmettere il West Nile Virus

A differenza della febbre Dengue, trasmessa dalla zanzara tigre, il vettore del West Nile Virus in Italia è la cosiddetta zanzara comune, generalmente del tipo Culex pipiens, che di solito punge al tramonto e di notte: gli esperti riescono a riconoscerla per la sua colorazione marrone-grigiastra, le zampe sottili e le ali trasparenti.

Si tratta però di insetti molto piccoli, quindi difficilmente distinguibili, e piuttosto silenziosi, non producendo ronzii percepibili dall’orecchio umano. Come le altre zanzare, prolifera in ambienti umidi con acqua stagnante, come tombini, pozzetti o zone a verde. Va chiarito che la malattia non si trasmette attraverso il contatto diretto con le persone malate, ma solo in caso di puntura di insetto infetto. Il virus può attaccare anche altri mammiferi, tra cui quelli domestici come cani e gatti.

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Come proteggersi dalla zanzara del West Nile Virus?

Al momento non esistono vaccini contro il West Nile Virus, né trattamenti farmacologici specifici, quindi è molto importante la prevenzione delle punture da zanzare. L’Istituto Superiore di Sanità consiglia di usare repellenti e indossare abiti lunghi quando ci si trova all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto.

In casa si possono installare zanzariere alle finestre ed evitare i ristagni di acqua nei sottovasi, nei secchi e nelle ciotole per gli animali. Inoltre è raccomandato riporre le piscinette per bambini in posizione verticale, quando non sono usate, per evitare accumuli di acqua.

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Come riconoscere i sintomi

La forza del West Nile Virus è che nella stragrande maggioranza dei casi di infezione i soggetti non presentano alcun sintomo. Ciò può favorirne la diffusione, un po’ come successo con il Covid. Inoltre non è possibile riconoscere la puntura di una zanzara portatrice del West Nile Virus, perché non provoca reazioni o segni particolari rispetto al normale prurito e gonfiore. Il periodo di incubazione va da 2 fino a 14 giorni, che possono diventare anche 21 in persone con deficit immunitari.

I sintomi del West Nile Virus (lievi nel 20% dei casi sintomatici) possono variare molto a seconda dell’età, dice ancora l’ISS. Nei bambini è frequente una leggera febbriciattola, che generalmente è più alta nei giovani. In quest’ultimo caso spesso è accompagnata da arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. La reazione può essere più grave negli anziani e nelle persone debilitate.

I sintomi molto gravi si sviluppano in media in meno dell’1% delle persone infette, causando febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni e – nei casi più critici – paralisi e coma. In un caso su mille, il virus può causare un’encefalite letale. Le informazioni aggiornate sulla diffusione del West Nile Virus in Italia e sulle zone più a rischio sono disponibili sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità.

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