Uno studio innovativo sull’uso dello screening virtuale per combattere il tumore del colon-retto.
OBIETTIVI. E’ SAVE, nuovo progetto di prevenzione che nasce con l’obiettivo di potenziare e sviluppare la colonscopia virtuale, comparandone i risultati e i costi con i metodi più tradizionali.
PROGETTO. SAVE è stato proposto dall’Università di Firenze, in collaborazione con l’azienda Im3d e ISPO, l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, ed è finanziato dalla Regione Toscana, con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Ad occuparsi del progetto vi sono i ricercatori dell’Ateneo fiorentino, di ISPO e dell’Im3d, ma anche dottori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi e dell’Azienda Sanitaria di Firenze. La tecnologia necessaria per la colonscopia virtuale è fornita da Im3d.
VISITE MEDICHE. Saranno 14mila, i fiorentini coinvolti nel programma, uomini e donne fra i 54 e 65 anni e verranno suddivisi in tre gruppi. Ottomila eseguiranno il test del sangue occulto fecale, mille si sottoporranno alla colonscopia tradizionale, con l’inserimento della sonda endoscopica nell’intestino e cinquemila proveranno invece l’innovativo screening virtuale.
COLONSCOPIA VIRTUALE. Questo ultimo esame è un esame radiologico mininvasivo, svolto attraverso una tac dell’addome. Le immagini verranno rielaborate attraverso un computer, che le presenterà in tridimensione, così da sostituire la tradizionale visione della sonda endoscopica. Lo screening virtuale sarà svolto al Dipartimento di Diagnostica per Immagini dell’ospedale Careggi e in Radiodiagnostica dell’ospedale San Giovanni di Dio a Torregalli. Tutte le immagini registrate in questi due enti – viene spiegato – verranno inviate ad un unico centro di raccolta e valutate dai radiologi ed esperti lì presenti. Un esperimento di Telediagnosi che, se darà buoni frutti, permetterà in futuro di effettuare questo tipo di esame in qualsiasi ospedale vicino casa.
PREVENZIONE. “Siamo particolarmente contenti che un progetto così innovativo sia stato ideato a Firenze e che interessi la popolazione della nostra città – ha dichiarato il vicesindaco Stefania Saccardi – La prevenzione rappresenta un tassello fondamentale nella diagnosi e nella cura dei tumori e, quindi, ogni progresso in questo campo rappresenta un importante strumento per combattere questa malattia. Ringrazio quindi chi ha reso possibile, con l’ingegno, il lavoro e il contributo economico, la realizzazione del progetto SAVE”.
RICERCA. “E’ un’occasione unica in Italia per una ricerca in questo ambito che risponda ai requisiti di eccellenza oggigiorno sempre più stringenti” ha affermato il direttore dell’unità di Radiologia Gastroenterologica Universitaria dell’Azienda Careggi, Massimo Falchini. “Il progetto SAVE rappresenta al tempo stesso un esempio di come si può coniugare un’offerta assistenziale in campo di prevenzione oncologica – ha sottolineato Gianni Amunni, direttore di Ispo – con l’innovazione più avanzata e costituisce anche un modello interessante di sinergia tra l’ISPO, il mondo della ricerca rappresentato dall’Università e un’azienda privata”.
INNOVAZIONE. “Il progetto SAVE – ha aggiunto Davide Dettori, Ad della Im3D – può rappresentare un esempio di successo di innovazione tecnologica verso una sanità più moderna. La nostra tecnologia, sviluppata con ingenti investimenti provenienti da fondi di Venture Capital incontra l’interesse di una regione all’avanguardia sulla prevenzione”.