“Una vera e propria campagna di screening, diffusa su quanta più popolazione possibile”. Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato l’acquisto di 500 mila kit per avviare i test di massa sul territorio regionale, con l’obiettivo di rilevare e contenere il contagio da coronavirus.
“Abbiamo ordinato a più fornitori ben 500 mila test“, ha detto Enrico Rossi con un videomessaggio pubblicato su Facebook. Si tratta di test seriologici, che si eseguono sul sangue e che richiedono tempi più rapidi per la risposta.
Toscana, 500 mila kit per i test di massa contro il coronavirus
Il test permette di rilevare se il corpo ha sviluppato gli anticorpi al virus e dimostrare in questo modo se si è entrati in contatto con il coronavirus. Un esame che si rivela particolarmente utile nel caso degli asintomatici.
Chi dovesse risultare positivo verrà posto in isolamento e dovrà sottoporsi alla verifica del classico tampone. Questa campagna di test di massa consentirà, ha detto Rossi “di migliorare il contenimento e ridurre la diffusione della malattia”.
Si comincia da medici e infermieri
I primi dei 500 mila kit per eseguire test di massa sul coronavirus in Toscana saranno utilizzati per medici, infermieri e personale sanitario. “Sono loro che ci curano e, se positivi, possono diventare un veicolo straordinario di diffusione della malattia”, ha spiegato Rossi. Si stima che per i dipendenti del sistema sanitario servano circa 100 mila kit.
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Gli altri 400 mila test a disposizione saranno distribuiti sul territorio nella proporzione di circa uno ogni 30 mila abitanti. Saranno a disposizione su richiesta dei medici di famiglia e pediatri ed eseguiti da delle unità speciali.
Rossi ha poi annunciato che la capacità di analisi dei tamponi in Toscana passerà nei prossimi giorni dai 700 di inizio emergenza a 3.500 tamponi al giorno. Questo perché oltre ai tre laboratori autorizzati principali di Firenze, Siena e Pisa sono stati abilitati altri cinque micro laboratori. Si trovano ad Arezzo, Grosseto, Lucca, Livorno e Prato. A questi si aggiunge un laboratorio privato accreditato. “Se ci sono altri privati – è l’appello del governatore Rossi – che si sentono in grado di effettuare l’analisi del tampone, si facciano avanti”.