sabato, 27 Luglio 2024
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Chi ha imbrattato il Corridoio Vasariano di Firenze e cosa rischia

I carabinieri sono risaliti ai responsabili dell'atto vandalico. Gli Uffizi chiederanno sia il risarcimento per i lavori di ripristino, sia il danno per la pubblicità non autorizzata di un marchio

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Cifre e lettere vergate con lo spray su sette colonne: il Corridoio Vasariano di Firenze è stato imbrattato all’alba di mercoledì 23 agosto. Sui pilastri che guardano l’Arno, tra gli Uffizi e Ponte Vecchio, è stata tracciata la scritta “Dks 1860“, che rimanda a una squadra di calcio minore di Monaco di Baviera (TSV Munchen 1860), militante in terza serie. I responsabili, due tifosi tedeschi ventenni in vacanza a Firenze, sono stati rintracciati in poche ore, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Il sindaco Dario Nardella, che ha segnalato l’atto vandalico di prima mattina, ha parlato di “vergognoso gesto vandalico“.

2 cittadini tedeschi responsabili di aver imbrattato il Corridoio Vasariano di Firenze

Per il fatto, i carabinieri di Firenze hanno identificato 11 turisti tedeschi, alloggiati in pieno centro, e due di loro sono accusati di aver imbrattato il Corridoio Vasariano. Le immagini delle telecamere hanno ripreso il raid alle prime luci dell’alba di mercoledì 23 agosto, alle ore 5.20.

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Uno dei due sospetti, al momento dell’identificazione, indossava la stessa maglietta immortalata dagli occhi elettronici durante il blitz. I carabinieri, tramite le immagini delle telecamere, hanno ricostruito i movimenti dei tifosi arrivando ai tre appartamenti di lusso dove erano alloggiati gli 11 tedeschi, in piazza della Signoria. Nell’alloggio i militari hanno rinvenuto delle bombolette spray, mentre in un cellulare è stata trovata una foto, scattata dal lato opposto del fiume, che immortalava la scritta “Dks 1860” accanto a Ponte Vecchio. Scuse sono arrivate dalla squadra tedesca, che sta valutando provvedimenti nei confronti dei supporters.

Corridoio Vasariano scritte Dks 1860

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Cosa rischia chi ha imbrattato il Vasariano

Gli autori materiali dell’imbrattamento delle colonne del corridoio rinascimentale progettato da Vasari sono stati indagati dalla Procura di Firenze per danneggiamento aggravato, reato per cui è prevista una pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione. Non è prevista alcuna misura cautelare, come la custodia in carcere o gli arresti domiciliari: per questo i giovani sono potuti rientrare in Germania, dopo la fine della loro vacanza fiorentina.

Per ripulire le colonne serviranno circa 10.000 euro, secondo le prime stime. Le Gallerie degli Uffizi sono intenzionate a chiedere il risarcimento di questa spesa ai responsabili dell’atto e, costituendosi parte civile, anche il danno per la pubblicità non autorizzata di un marchio commerciale (fino a 100.000 euro). Conclusi gli accertamenti dei carabinieri, l’inizio dell’intervento di restauro è scattato nella mattina del 24 agosto. Durerà alcuni giorni, perché il grande caldo ha fissato la vernice nello stucco.

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“Serve il pugno duro”: in arrivo vigilantes armati

Dopo il raid il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt aveva chiesto una reazione ferma: “Basta con le punizioni simboliche e con attenuanti fantasiose! Qui ci vuole il pugno duro della legge“, aveva commentato a caldo. Lo stesso Schmidt ha poi annunciato che da settembre, sotto i loggiati degli Uffizi e del Corridoio Vasariano, sarà attivo 24 ore su 24 un servizio di vigilanza armata, per proteggere i monumenti da episodi analoghi.

Lavori ripristino Corridoio Vasariano

L’imbrattamento del Corridoio Vasariano richiama altri casi avvenuti nelle settimane scorse, come le scritte tracciate sulla Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Condanna per l’atto vandalico di Firenze è arrivata anche dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “Ci siamo immediatamente mossi promuovendo una norma che punta a far pagare ai responsabili di questi gesti gli ingenti costi degli interventi di ripristino – ha commentato – Il ddl varato dal governo è già stato approvato in Senato, dopo la pausa estiva contiamo di arrivare al via libera definitivo con l’ok della Camera”. Il Ministero, intanto, si sta costituendo parte civile in vari processi contro gli eco-vandali.

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