giovedì, 25 Aprile 2024
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Costa, il radar di bordo aveva evidenziato problemi

Il Codacons ha presentato un esposto alla procura di Civitavecchia ''Sarebbe emerso che la scatola nera a bordo della nave non funzionasse dalle 15 circa del 9 gennaio. Il radar di bordo aveva evidenziato problemi''. Il Codacons chiede quindi di indagare sul funzionamento delle strumentazioni di bordo.

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Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Civitavecchia chiedendo di indagare sul corretto funzionamento delle strumentazioni di bordo della Concordia.

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CONTROLLI. Nell’esposto si legge ”Di recente sarebbe emerso che la Frm (scatola nera) a bordo della nave non funzionasse dalle 15 circa del 9 Gennaio (4 giorni prima dell’incidente); il radar di bordo aveva evidenziato problemi nei giorni che immediatamente precedettero il tragico evento”. Il Codancos quindi chiede di indagare sul corretto funzionamento delle strumentazioni d bordo della Costa Concordia al momento della partenza dal porto di Civitavecchia e sui controlli eseguiti dalla Capitaneria di Porto.

”CARETAKING”. Ieri sono proseguite le attività di ”caretaking”. I tecnici delle società Smit e Neri sono stati impegnati nel recupero dal fondale dei materiali e degli oggetti usciti dalla nave Costa Concordia, trasportati poi a Talamone dal motopontone Marzocco. Qui il materiale recuperato è stato trasferito nel sito di stoccaggio in attesa di essere smaltito.

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MOVIMENTI. Nel fine settimana, a causa della cattive condizioni meteo marine, la Costa Concordia si sarebbe spostata di circa cinque centimetri verso il fondale più profondo. Lo spostamento è stato rilevato durante il monitoraggio ordinario effettuato dal personale subacqueo della Polizia di Stato.

UN BILANCIO. Tracciando un bilancio dei lavori e delle attività svolte in questi ultimi tre mesi, dalla notte del 13 gennaio scorso, risulta che dal relitto sono stati estratti 2.042,5 metri cubi di idrocarburi e 240 metri cubi di acque nere, scongiurando così un pericolo che gravava sull’ecosistema marino. La salute del mare è quotidianamente e costantemente monitorata dalle analisi di Ispra e Arpat. Le attenzioni adesso si è spostata sui piani per il recupero del relitto. La nave verrà rimossa nei tempi utili e scegliendo la soluzione che riduca al minimo l’impatto ambientale. Ma si attendono anche, e ancora, i risultati della comparazione del Dna sui corpi delle 5 vittime recuperate lo scorso 26 marzo, ma anche il recupero degli ultimi due corpi che si troverebbero a bordo della Concordia.

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