Dal report 2011 dell’Istat emerge che tra i giovani il consumo di alcol è in diminuzione ma stanno aumentando i giovani che bevono alcolici fuori pasto e occasionalmente. I comportamenti a rischio riguardano oltre otto milioni di persone.
COMPORTAMENTI A RISCHIO. I comportamenti a rischio nel consumo di alcol riguardano il consumo giornalieri non moderato, il binge drinking ovvero il consumo di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in una sola occasione e il consumo di alcol da parte dei ragazzi di 11-15 anni. Otto milioni e 179 mila giovani fanno un uso eccessivo e scorretto di alcol. I dati emergono dal report 2011 dell’Istat. La quota, rispetto al 2010, appare in diminuzione principalmente per la riduzione nell’abitudine al binge drinking, che passa dall’8,3 al 7,5%. I comportamenti a rischio sono più diffusi tra gli anziani tra i 65 e più (il 43% degli uomini contro il 10,9% delle donne), i giovani di 18-24 anni (22,8% dei maschi e l’8,4% delle femmine) e gli adolescenti di 11-17 anni (il 14,1% dei maschi e l’8,4% delle femmine).
ALCOL FUORI PASTO. Se da un lato diminuisce il consumo di alcol tra i giovani, rispetto al 2010, dall’altro cresce fortemente il consumo di bevande alcoliche fuori pasto. Nella fascia di età compresa tra i 14 e i 17 anni si è registrato un notevole aumento: dal 15,5% del 2001 siamo passati al 18,8% del 2011. Tra i giovani di 18-24 anni che frequentano assiduamente le discoteche, i comportamenti di consumo di alcol a rischio sono più diffusi (31,9%) rispetto ai coetanei che non vanno in discoteca (7,8%). Stesse differenze si riscontrano tra i frequentatori di spettacoli sportivi e concerti.
BINGE DRINKING. La popolazione più a rischio di binge drinking, ovvero il consumo di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione, è quella giovanile, tra i 18 e i 24 anni: il 15,1% dei giovani (21,8% dei maschi e 7,9% delle femmine) si comporta in questo modo. Tra i giovanissimi di 11-15 anni la quota di chi ha almeno un comportamento a rischio è pari all’11,9% senza differenze di genere evidenti. Questo comportamento – rileva l’Istat – è grave anche perché pone le basi per possibili consumi non moderati nel corso della vita. L’Istituto di Statistica ricorda che l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda la totale astensione dell’alcol fino ai 15 anni.
IN DIMINUZIONE. Nel 2011 il 66,9% i giovani, dai 14 anni in poi, ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, un dato stabile rispetto al 2010 e in diminuzione rispetto agli ultimi 10 anni. Dal 2001 al 2011 il numero di consumatori giornalieri di bevande alcoliche è diminuito del 18,4%, specialmente tra le donne (-25,7%). Aumenta la quota di quanti dichiarano di bere alcolici fuori dai pasti (dal 24,9% nel 2001 al 27,7% nel 2011) e di chi ne consuma occasionalmente (dal 37,1% nel 2001 al 40,3% nel 2011). Lo scorso anno ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno il 65% della popolazione di 11 anni e più. Beve vino il 53,3%, birra il 46,2% e aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori il 40,6%. Beve vino tutti i giorni il 23,6% e birra il 4,5%. Infine, il report dell’Istat, sottolinea che il consumo di alcol nell’anno è stato più forte al centro-nord e in particolare nord-est.