Una cena per due, un’esperienza culinaria da regalare a prezzi scontati o semplicemente un buono sconto per una sera che verrà: le iniziative di solidarietà digitale entrano anche nel settore della ristorazione. In pochi click è possibile acquistare i dining bonds, dei voucher per una cena o un pranzo da godersi dopo la fine della quarantena, anche a Firenze. Un progetto promosso dagli stessi ristoranti, sia stellati che non, per ridurre la distanza con cittadini e darsi una possibilità in più di ri-alzare la saracinesca.
Dining bonds, le cene che verranno
L’idea arriva da oltreoceano, precisamente da New York, città particolarmente colpita dalla pandemia del coronavirus, dove è nata la piattaforma supportrestaurants.org. L’obiettivo è di replicare la formula delle gift card dei negozi applicandola però ai ristoranti, come opportunità per costruire, o ri-costruire, il rapporto di fiducia con i clienti. Negli Stati Uniti la lista dei partecipanti si è allungata ben oltre la Grande Mela e in breve tempo l’iniziativa è riuscita a valicare i confini ed ad atterrare anche in Italia.
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Alcuni grandi nomi della ristorazione nazionale hanno già aderito all’iniziativa e sono già a disposizione degli speciali dining bonds per cene e pranzi inusuali. Ma la piattaforma non è esclusiva e tutti i ristoranti possono partecipare. Ogni ristorante sceglie le modalità con cui presentare il proprio dining bond, ci sono però due requisiti: il nome – il buono da acquistare deve per forza chiamarsi dining bond – e la modalità che deve essere obbligatoriamente digitale e non prevedere scambi fisici, quantomeno non prima della fine dell’isolamento.
Investire sul locale
Sulla scia americana sono anche nate delle iniziative più locali, come ad esempio Save One Seat creata dal gruppo Global Shapers di Roma, l’hub innovativo e giovanile del World Economic Forum. La piattaforma gratuita SOS vuole ridurre l’impatto economico del distanziamento sociale creando liquidità nel breve periodo per permettere alle attività romane di ripartire con più facilità. O ancora Torniamo Presto, la piattaforma veneta che unisce tutte le attività commerciali locali, non solo quelle della ristorazione.
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Infine ci sono le soluzioni home-made: i ristoranti del quartiere chiamano a raccolta i loro habitué o semplicemente i curiosi che hanno voglia di provare una nuova esperienza con proposte meno strutturate. I voucher si adattano così ai gusti e alle tasche di tutti i futuri clienti.
Dining bonds a Firenze & dintorni
Non è nata ancora una rete in città e nei suoi dintorni, ma alcuni ristoranti fanno da apri-pista. Ad esempio:
- Osteria dell’Enoteca, l’osteria tradizionale e raffinata specializzata nella carne alla griglia di via Romana, mette a disposizione voucher personalizzabili della validità di 3 anni da richiedere via mail a [email protected].
- Santa Elisabetta, il ristorante stellato dell’Hotel Brunelleschi di pazza Santa Elisabetta mette a disposizione due Dining bond diversi, uno per cena e uno per pranzo da scoprire qui.
- Moi Omakase, anche il peculiarissimo ristorante giapponese di Prato propone un Dining Bond unico per le sue cene a formula Omakase “mi fido di te”.
La lista è in continuo aggiornamento. Per segnalare iniziative simili nei ristoranti di Firenze e della Toscana è possibile scrivere a [email protected].