I lavoratori della categoria hanno tappezzato la discesa davanti al Palazzo con le copie dei loro diplomi e li hanno calpestati come fossero carta straccia. “Con il bando del governo – hanno detto – che impone requisiti assolutamente fuori dal mondo, siamo diventati immondizia”.
Alla manifestazione ha preso parte anche Sara Biagiotti, consigliera provinciale del Pd. “Con una nuova ‘bella’ alzata d’ingegno – ha dichiarato la Biagiotti – norme messe in campo dal Governo rischiano non solo di impedire l’esercizio del mestiere da parte dei piccoli restauratori, ma di affermare una sorta di oligopolio, quasi una casta di restauratori che gestiscono il patrimonio artistico italiano. Patrimonio che a Firenze ha non poco del suo giacimento”.
“C’è il margine operativo da parte degli Enti locali – spiega la consigliera – per intervenire. Invoco soprattutto l’attenzione trasversale dei parlamentari toscani che ben sanno quale importanza ed esperienza, frutto di sedimentazione di secoli, abbiano le nostra botteghe di restauro, quelle grandi, ma soprattutto quelle piccole. Al di fuori di ogni polemica, il ministro Bondi, che è peraltro toscano, può ben rendersi conto del grave danno che subiscono centinaia di lavoratori, espressivi non solo di un mestiere ma di una cultura che fa scuola nel mondo”.