sabato, 14 Dicembre 2024
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Dolci pasquali, meglio se artigianali

I prezzi dei dolci pasquali sono in aumento a causa dei crescenti costi dei trasporti e di energia. Dall'altra parte i consumi sono in calo rispetto all'anno passato. Così Confartigianato favorisce la filiera corta.

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Dall’anno scorso i prezzi dei dolci pasquali sono aumentati del 2,8% a causa della crescita dei costi dei trasporti (+9,1%) e dell’energia (+5,6%). Dall’altra parte però i consumi sono in calo del 9%. Per questo Confartigianato favorisce la filiera corta.

LA PICCOLA IMPRENDITORIA. “Una scelta di qualità e un modo per sostenere la piccola imprenditoria locale: 538 tra pasticcerie, panetterie e cioccolaterie artigiani che, a Firenze e provincia, stanno fronteggiando un calo del 9% rispetto al 2011 nei consumi di colombe pasquali e uova di cioccolato”. Così Giovanni Guidarelli, responsabile del settore Alimentazione di Confartigianato Imprese Firenze, motiva l’invito all’acquisto di dolci pasquali di produzione artigianale rivolto ai consumatori dall’associazione di categoria fiorentina.

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I COSTI. I costi sono aumentati del 2,8% rispetto alla Pasqua 2011, con le colombe che oscillano tra i 24 e i 30 euro al kg e le uova di cioccolato tra i 42 e i 77. “Un aumento contenuto al massimo – precisa Guidarelli – dovuto essenzialmente alla forte crescita dei costi dei trasporti +9,1% e dell’energia +5,6%”.

FILIERA CORTA. Confartigianato ritiene che, in un momento di crisi come quello che stiamo attraverso, sia importante sostenere ed incentivare la piccola e media imprenditoria. A maggior ragione, dopo la pesante penalizzazione imposta loro dall’entrata in vigore dello shopping no stop stabilito dalle recenti liberalizzazioni. Una scelta, inoltre, a tutto vantaggio dei consumatori cui la produzione dolciaria artigianale è in grado di offrire una qualità impensabile per la grande distribuzione. “Insomma – sintetizza Guidarelli – Tanto per il palato, quanto per l’economia locale, meglio comprare un colomba e un uovo pasquali artigianali a famiglia, piuttosto che i prodotti dolciari standardizzati offerti sugli scaffali della grande distribuzione”.

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OCCHIO ALL’ETICHETTA. La tipicità dell’acquisto è garantita dall’etichetta. La vera “colomba” è quella fatta, per legge, con farina di frumento, uova fresche o tuorlo d’uovo (o entrambi, ma mai con percentuale in tuorlo inferiore al 4%), zucchero, burro (mai inferiore al 16%), scorze di agrumi canditi (minimo 15%), lievito naturale costituito da pasta acida e sale, glassatura composta da granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle, fermentazione naturale da pasta acida. A loro volta, le uova di cioccolato puro e tradizionale devono essere composte solo da pasta di cacao cioè burro di cacao e cacao, zucchero, latte in polvere e aromatizzanti naturali.

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