“Siamo fieri ed orgogliosi di averlo come concittadino – ha aggiunto Renzi – perché ci ricorda che una città non è un ammasso di individui ma un ‘noi’ che deve fare ogni giorni i conti con la propria storia comune, consapevole che la storia più bella dobbiamo ancora scriverla”.
Una scelta condivisa, quella di conferire l’onorificenza al fondatore di Libera, come ribadito dallo stesso Renzi.
“Nella strage dei Georgofili – ha affermato Renzi – ha perso un pezzetto di vita tutta Firenze, ma da lì la città ha capito che nella lotta alla mafia non starà mai alla finestra a guardare”.
“Dei campi della legalità – ha aggiunto – sappiamo che non hanno un’inizio e una fine, ma anzi paradossalmente iniziano quando il viaggio finisce e si torna a casa, così che possiamo cominciare un’operazione di educazione alla legalità concreta nella vita quotidiana”.