Doppio suicidio, doppia tragedia nelle carceri toscane.
PRATO. Un uomo si è tolto la vita ieri a Prato, un altro questa mattina a Firenze, e il tema delle condizioni delle carceri torna drammaticamente d’attualità. Ieri a Prato a togliersi la vita è stato un detenuto marocchino di 22 anni: il giovane avrebbe dovuto scontare una pena di tre anni.
FIRENZE. Questa mattina a Firenze si è suicidato un uomo di 47 anni, che era entrato nel carcere a maggio e che era ospitato nel Centro clinico ”in osservazione”. L’episodio è avvenuto intorno alle 7,30 di questa mattina. A rendere noti i due suicidi è stato il Garante dei detenuti del Comune di Firenze Franco Corleone.
“STRAGE”. “Non possiamo più attendere, siamo oramai al monitoraggio costante di una strage che avviene col silenzio colpevole dei più. Il sovraffollamento, l’inoperosità e una inadeguata detenzione di numerosi tossicodipendenti, sono spesso la causa dei suicidi. Troppi, insopportabili per un Paese che si definisce democratico e moderno”: queste le parole di Enzo Brogi, consigliere regionale del Pd, dopo la notizia dei due suicidi avvenuti negli istituti di Prato e Firenze, carceri che lo stesso Brogi ha visitato più volte.
MISURE. “Due giorni, due morti. I carceri Toscani sono in perfetta sintonia con il drammatico trend nazionale – spiega Brogi – Oggi a Firenze, ieri a Prato si muore nelle sovraffollate carceri italiane, si allunga con impressionante cadenza la conta dei carcerati che si suicidano. Nonostante le insistenti azioni intraprese, le visite nelle carceri e le numerose interrogazioni parlamentari del Pd, tutte senza risposta. Nelle carceri – prosegue Brogi – mancano tantissimi agenti, cosa che costringe il personale che c’è ad un lavoro durissimo. Ma occorrono anche educatori e assistenti sociali, categorie indispensabili per assicurare la funzione rieducativa della pena prevista dall’art. 27 della Costituzione. Tra le misure da assumere, un governo maturo – conclude il consigliere – dovrebbe attivare una seria politica di rivalutazione delle misure alternative al carcere, l’inserimento in comunità dei tossicodipendenti e l’occupazione a partire dai servizi civili”.