Dpcm e decreto legge, in tempi di coronavirus la gran parte degli italiani si chiede quale sia la differenza tra l’uno e l’altro e l’esatto significato della sigla. Una cosa è certa, fino a poco meno di un anno fa, per la gran parte dei cittadini italiani il Dpcm era un concetto pressoché sconosciuto.
Dpcm, qual è il significato dell’acronimo più utilizzato nell’era Covid
Partiamo dalle basi, ovvero da qual è il significato dell’acronimo Dpcm. La sigla Dpcm sta per decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Per fugare qualsiasi dubbio bisogna specificare che, nonostante fosse uno strumento poco utilizzato, esisteva ben prima dell’avvento dell’emergenza Covid 19. Il Dpcm (a proposito, quando uscirà il nuovo Dpcm?) è un provvedimento divulgato direttamente dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e non dal Consiglio dei ministri.
Questo lo rende di più rapida emanazione, perché approvato solo dal premier senza passare dall’intero collegio dei ministri. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entra in vigore immediatamente, il giorno stesso o al massimo il giorno successivo. Inoltre finché vale la proroga dello stato di emergenza, le misure e le restrizioni anti-Covid possono essere introdotte con Dpcm, secondo quanto deciso all’inizio dell’emergenza sanitaria con un decreto legge poi convertito in legge.
Dpcm e Decreto legge, qual è la differenza
Il decreto legge (o “dl”), a differenza del Dpcm è un provvedimento collegiale, ovvero viene discusso da tutto il Consiglio dei ministri, e questo rende le tempistiche di emanazione (appena un po’) più lunghe. Il governo lo adotta in casi di necessità e urgenza, senza un passaggio immediato in Parlamento, ha lo stesso valore di una legge, ma deve essere controfirmato dal Presidente della Repubblica. Entra in vigore il giorno stesso o quello dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (qui tutti i provvedimenti – Dpcm e decreti legge – emanati dall’inizio dell’emergenza Covid).
Un’altra differenza con il Dpcm è che il decreto legge deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla pubblicazione. Senza il placet da parte di entrambe Camere il dl decade in maniera retroattiva.