Una cifra chiesta da Claudio Martini a fine marzo. “Si tratta – ha spiegato Martini – di una somma che consentirebbe quanto meno di far fronte alle somme urgenze e fornire i primi, indispensabili contributi per i privati e le imprese danneggiate”.
“Ad oggi sappiamo di poter contare su 126 milioni di euro, ma abbiamo danni per oltre 500 e i 200 a cui arriveremo se verranno stanziati gli 80 richiesti, rappresentano la quota minima necessaria. La Regione ha attinto dal proprio bilancio la metà delle risorse disponibili e quindi il contributo governativo per far fronte a quella che è stata definita una calamità nazionale è assolutamente insufficiente”.
Secondo le stime degli uffici del commissario infatti le risorse a disposizione sono sufficienti a coprire soltanto il 30% degli interventi non rinviabili e a garantire il 30% dei contributi necessari alle imprese e la metà di quelli per i privati.
“Ancora peggiore – ha concluso il commissario Rossi – è la situazione degli interventi necessari a mitigare il rischio idrogeologico. I fondi a disposizione bastano a garantire soltanto il 15% dei lavori necessari alla messa in sicurezza dei territori. La Regione fin qui ha fatto il massimo sforzo finanziario possibile, ma è urgente che il Governo stanzi ulteriori fondi. Un aiuto concreto potrebbe venire anche dal superamento del Patto di stabilità, per evitare il paradosso di enti locali finanziariamente virtuosi e pronti a investire nella propria sicurezza, ma impossibilitati a farlo per un vincolo che, alla luce delle necessità reali, appare penalizzante e assurdo”.