“Ha vinto la Toscana e i toscani hanno votato per la Toscana. Di questo sono orgoglioso”: inizia così il discorso di Eugenio Giani, dopo i primi risultati – a scrutinio ancora aperto – delle elezioni regionali, che lo vedono davanti a Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra. Il vantaggio è di 6 punti percentuali in 7 province, quando Giani si presenta ai suoi sostenitori e alla stampa, rivendicando prima di tutto il sostegno ricevuto da 186 sindaci della regione al suo programma elettorale con il cosiddetto “Patto di San Miniato”.
Chi ha vinto in Toscana: Eugenio Giani
Canta vittoria l’esponente del Pd che dà il merito del successo soprattutto alla presenza sul territorio “un risultato che mi rende prima di tutto sindaco tra i sindaci”, dice Giani. E rimarca più volte questo fatto: “Noi siamo stati la Toscana che parlava ai toscani”. Tra il pubblico ci sono proprio gli amministratori locali: il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, “regione gemella della Toscana”, come la chiama lo stesso Giani.
Da presidente del Consiglio regionale a presidente della Regione Toscana, Giani così corona una carriera politica iniziata come consigliere comunale a Firenze nel 1990, consiglio di cui è stato alla guida durante l’era Renzi. Ma il candidato del centrosinistra sostenuto da 6 liste, tra cui Pd, +Europa e Italia Viva, ci tiene a smarcarsi dai “padrini”, come li chiama lui, precisando che “Giani è Giani, un uomo di 60 anni che ha vinto vivendo tutto il territorio, lavorando per il bene della Toscana e delle singole comunità toscane con la competenza che prevale sull’ignoranza, con l’esperienza che prevale sul pressappochismo, con la passione che prevale sull’immagine”.
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Cita la rivale, Susanna Ceccardi, solo quando snocciola i risultati più importanti che arrivano dallo spoglio delle schede: un’affermazione netta a Firenze, afferma, e poi buoni dati da Siena, Prato, Livorno e anche a Pisa.
Giani e la vittoria in Toscana. Il video del discorso
Ecco il discorso integrale pubblicato sulla pagina Facebook di Eugenio Giani