Trenta segnalazioni qualificate in un mese e mezzo circa di attività. E’ questo il primo bilancio dell’attività del servizio recupero evasione fiscale del Comune di Firenze, coordinato da Patrizia Verrusio.
BANCHE DATI. Il servizio recupero evasione fiscale del Comune di Firenze, coordinato da Patrizia Verrusio, agisce attraverso un’attività simultanea fra direzione risorse finanziarie, servizi informativi e Polizia Municipale. Grazie all’incrocio delle loro banche dati, è possibile individuare soggetti che dichiarano redditi inferiori, a volte addirittura a zero, rispetto al reale tenore di vita o casi che riguardano inquilini di case popolari. In base ai risultati ottenuti dall’incrocio dei dati, è possibile stabilire se si tratta di veri poveri o possibili evasori, che verranno poi segnalati all’Agenzia delle Entrate.
CLAUDIO FANTONI. “Un plauso ai nostri uffici – ha sottolineato l’assessore al bilancio Claudio Fantoni – per questa attività che l’Amministrazione ha inserito fra le priorità fin dal suo insediamento, attraverso l’impegno delle direzioni risorse finanziarie e risorse informatiche e alla Polizia Municipale. I sistemi messi in atto stanno dando i primi dati positivi e questo, pur dovendo perfezionare ulteriormente il sistema di rilevazione e verifica, ci incoraggia ad andare avanti nel nome della legalità e dell’equità”.
FINTI POVERI. Fra le segnalazioni si possono evidenziare alcuni casi. Un ristoratore con più sedi di esercizio e attività, con quattordici dipendenti, dal 2007 ha dichiarato reddito zero, tranne nel 2008 anno in cui ha dichiarato 1.800 euro. Ma risulta che l’uomo, ha acceso un mutuo. Un altro caso è quello di un pasticcere con quattro dipendenti che non presenta dal 2003 la dichiarazione dei redditi. O ancora, il caso di un socio di un ristorante che dichiara zero ma risulta essere intestatario di ben 175 autovetture, le cui sole tasse ammontano a 42.000 euro, per cui è possibile ipotizzare lo svolgimento in un’attività economica illecita.
CASE POPOLARI. Ma sono emersi anche casi legati ad inquilini di case popolari. Ad esempio, è stato individuato un assegnatario che, pur dichiarando zero, ha comprato un immobile contraendo un mutuo e ha presentato al Comune una dichiarazione Isee falsa. Un altro, un pensionato che, dopo il provvedimento di decadenza per superamento del limite di reddito, a seguito di riscontri su fatture di ditte fornitrici, è risultato esercitare l’attività di idraulico ”a nero”. L’ultimo caso riguarda invece un nucleo familiare molto numerosa che negli ultimi anni ha dichiarato redditi oscillanti tra gli 8.000 e i 10.000 euro, addirittura nel 2008 solo 290 euro. Ma, dopo accurati controlli, è risultato che il nucleo familiare in questione, ha acquistato nello stesso periodo due auto di lusso dal valore di circa 70 mila euro, che non fanno la somma della dichiarazione dei redditi dell’intera famiglia degli ultimi 4 anni. Inoltre è stato visto alla guida di altri veicoli non iscritti al Pra, per cui si può ipotizzare anche un illecito import-export.