Il prezzo del crisantemo, o “fiore d’oro” quadruplica dal produttore al consumatore, e ci rimettono cittadini e floricoltori. Infatti i coltivatori incamerano in media un quarto del prezzo pagato al dettaglio da chi compra, secondo i dati resi noti dalla Coldiretti di Pistoia, zona toscana vocata al florovivaismo.
L’AUMENTO. Al Comicent, il mercato dei fiori di Pescia (Pistoia), i prezzi spuntati dai floricoltori nella vendita agli intermediari spaziano, a seconda della varietà, dai 36 agli 80 centesimi di euro. “Rispetto al 2010 il calo del prezzo è stato del 10% – spiega Maurizio Procissi, di Coldiretti Pistoia – invece crescono ancora i costi del gasolio utilizzato per il riscaldare le serre”. Al dettaglio, il consumatore spende nelle città italiane per ogni stelo di crisantemo da 1,5 euro a 4 euro. “Ne risente anche la produzione locale – continua Procissi- che, in virtù di questa particolare congiuntura, è calata del 10-15%”.
IL RISCHIO. Visti i margini decrescenti di guadagno, i produttori potrebbero scegliere o essere costretti ad abbandonare produzioni di pregio e più elaborate, per ripiegare su coltivazioni di verde ornamentale reciso.