Si è tenuto stamani l’incontro tra Shirin Ebadi e il presidente Riccardo Nencini, l’Ufficio di presidenza e i capigruppo. Un appuntamento importante grazie al quale la Regione Toscana ha riaffermato la propria solidarietà e sostegno alla protesta del popolo iraniano.
Il Premio Nobel della Pace ha descritto la drammatica situazione in Iran, narrando la manifestazione pacifica conclusasi con i colpi sparati dal tetto di un edificio governativo che hanno ucciso otto persone e con l’attacco alla casa dello studente dell’università dove sono stati uccisi altri 5 giovani e molti altri sono rimasti feriti. Secondo le cifre del governo gli arrestati sono 1.200, ma in realtà il numero è molto più elevato: “Non sappiamo dove sono tenuti perché i reclusi non hanno il diritto né di chiamare la famiglia né di avere un avvocato: sono maltrattati e torturati per costringerli a confessare contro loro stessi”. Censurata anche la stampa: 34 giornalisti sono stati incarcerati, i corrispondenti stranieri sono stati espulsi, internet e cellulari sono sotto controllo.
Shirin Ebadi ha concluso l’incontro con un appello ai governi occidentali affinché facciano pressione su Teheran per la liberazione di tutti coloro che sono stati arrestati: “Sono contraria a sanzioni economiche perché fanno peggiorare le condizioni del popolo – ha detto la giurista premio Nobel – è meglio il dialogo e il negoziato ma questi non possono essere illimitati. Se dialogo e negoziati non portano a comportamenti democratici la comunità occidentale deve usare sanzioni politiche, come per esempio abbassare il livello delle rappresentanze diplomatiche”.