”La legge speciale – ha detto Renzi al termine dei lavori – è una promessa che il premier Silvio Berlusconi ha fatto a Firenze. Noi chiediamo che questa promessa si trasformi in fatti”.
4 PUNTI. Quattro le proposte avanzate dal Comune di Firenze: ”I beni del demanio inutilizzati – ha spiegato il sindaco – vengano restituiti alla città magari per farci asili nido o case per giovani coppie. Poi c’è il tema dei beni culturali: chi viene a Firenze paga un biglietto che incassa Roma perché Uffizi e Accademia in primo luogo sono musei statali”.
Palazzo Vecchio chiede poi ”la sospensione della legge Bersani sul commercio per i negozi del centro storico per evitare la deregulation” e un impegno sulle infrastrutture, ”da quelle tecnologiche, all’Arno alla tangenziale, che Firenze ancora non ha”. ‘
‘Su questi temi – ha detto il sindaco – mi sembra che ci sia stata una bella disponibilità, in particolar modo dai gruppi di Pd e PdL. Chi ha avuto più dubbi sulla possibilità di farla sono stati i parlamentari di Udc e IdV”.
LEGGE SPECIALE O QUADRO? Adesso si tratterà di capire quale forma tecnico-giuridica prenderà il provvedimento. ”A noi – precisa Renzi – non interessa se sarà una legge speciale o una legge quadro, l’importante è trovare risorse e strumenti per restituire a Firenze ciò che la città ha dato e dà allo Stato, come già accade per Roma e Venezia”.
L’OPPOSIZIONE. Prima della riunione il Popolo della Libertà aveva incontrato i giornalisti sottolineando che ”la legge che vogliamo è per Firenze, non è per Renzi e per le sue esigenze di visibilità”. Il coordinatore regionale Massimo Parisi ha spiegato che ”il progetto di legge, a firma del senatore Paolo Amato, lo abbiamo presentato da mesi e su questo nessuno si è espresso né il sindaco Renzi né i parlamentari del Pd”.