martedì, 23 Aprile 2024
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Firenze, legge speciale più vicina

“Un incontro ottimo''. Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi, al termine della riunione convocata con i parlamentari fiorentini di tutti gli schieramenti per discutere della legge speciale per Firenze. A cui ha dato di nuovo appuntamento il 16 novembre.

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”La legge speciale – ha detto Renzi al termine dei lavori – è una promessa che il premier Silvio Berlusconi ha fatto a Firenze. Noi chiediamo che questa promessa si trasformi in fatti”.

4 PUNTI. Quattro le proposte avanzate dal Comune di Firenze: ”I beni del demanio inutilizzati – ha spiegato il sindaco – vengano restituiti alla città magari per farci asili nido o case per giovani coppie. Poi c’è il tema dei beni culturali: chi viene a Firenze paga un biglietto che incassa Roma perché Uffizi e Accademia in primo luogo sono musei statali”.

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Palazzo Vecchio chiede poi ”la sospensione della legge Bersani sul commercio per i negozi del centro storico per evitare la deregulation” e un impegno sulle infrastrutture, ”da quelle tecnologiche, all’Arno alla tangenziale, che Firenze ancora non ha”. ‘

‘Su questi temi – ha detto il sindaco – mi sembra che ci sia stata una bella disponibilità, in particolar modo dai gruppi di Pd e PdL. Chi ha avuto più dubbi sulla possibilità di farla sono stati i parlamentari di Udc e IdV”.

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LEGGE SPECIALE O QUADRO? Adesso si tratterà di capire quale forma tecnico-giuridica prenderà il provvedimento. ”A noi – precisa Renzi – non interessa se sarà una legge speciale o una legge quadro, l’importante è trovare risorse e strumenti per restituire a Firenze ciò che la città ha dato e dà allo Stato, come già accade per Roma e Venezia”.

L’OPPOSIZIONE. Prima della riunione il Popolo della Libertà aveva incontrato i giornalisti sottolineando che ”la legge che vogliamo è per Firenze, non è per Renzi e per le sue esigenze di visibilità”. Il coordinatore regionale Massimo Parisi ha spiegato che ”il progetto di legge, a firma del senatore Paolo Amato, lo abbiamo presentato da mesi e su questo nessuno si è espresso né il sindaco Renzi né i parlamentari del Pd”.

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