Guardare Firenze dall’alto, come a bordo di un aereo. Apprezzare il centro storico ma anche una rilevante porzione del territorio cittadino in una sola occhiata. E perché no, trovare i monumenti e gli edifici storici come il Duomo e gli Uffizi, ma scovare anche casa propria.
È quanto potranno sperimentare in prima persona i cittadini fino al 23 novembre grazie alla mostra, che si è inaugurata nel pomeriggio nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, “Firenze 1000. Il modello della città”. Protagonista dell’esposizione il grande plastico ligneo della città di Firenze, voluto dal Comune e da Banca CR Firenze: un modello tridimensionale che rappresenta in scala 1:1000 una porzione della città pari a 46 chilometri quadrati.
A fare gli onori di casa il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il presidente di Banca CR Firenze Aureliano Benedetti, sponsor dell’iniziativa, e l’assessore all’urbanistica Gianni Biagi. Presenti anche i rappresentanti dello Studio associato Aleph che ha materialmente realizzato il modello, Sergio Givone e Andrea Branzi professori rispettivamente all’Università di Firenze e al Politecnico di Milano.
“Firenze sta affrontando una fase caratterizzata da importanti interventi di trasformazione, di riqualificazione e di rinnovamento urbano – ha dichiarato il sindaco Domenici -. L’Amministrazione comunale, attraverso una serie di strumenti innovativi come il Piano Strutturale in corso di definizione, come l’Urban Center e il Museo della città, ha caratterizzato il governo di queste trasformazioni con un coinvolgimento attivo, consapevole e allargato dei cittadini. L’idea del modello della città va in questa direzione perché si tratta di uno strumento di facile lettura e che mette la conoscenza della città alla portata anche dei non addetti ai lavori. Ringrazio la Cassa di Risparmio – continua il sindaco Domenici – che ha risposto al nostro invito collaborando con l’Amministrazione e continuando a svolgere un ruolo attivo nella città”.
“Il nostro intervento non vuole essere una semplice sponsorizzazione – ha spiegato il presidente di Banca CR Firenze Benedetti – ma soprattutto un contributo per favorire la conoscenza di Firenze. Ne trarranno beneficio sia i fiorentini, ad iniziare dai bambini e dai ragazzi, che i visitatori della nostra città. Sono inoltre sicuro che questa opera costituirà un valido supporto tecnico per orientare al meglio le scelte architettoniche ed urbanistiche del futuro. Il valore aggiunto di questo modello, una vera opera d’arte, sta anche nel fatto che si tratta di un mosaico le cui tessere possono essere modificate via via che la città cambia. È qualcosa di vivo che si trasforma”. Sia il sindaco Domenici che il presidente Benedetti hanno poi sottolineato l’aspetto artistico del modello, ringraziando lo studio Aleph e i suoi collaboratori per il lavoro che unisce la cultura degli architetti alla manualità degli artigiani.
“Con questa realizzazione – ha aggiunto l’assessore Biagi – abbiamo voluto di dotare Firenze di uno strumento di conoscenza e di riflessione sulla città. I modelli sono stati fin dall’antichità utilizzati per far comprendere i progetti e le trasformazioni urbane. Firenze con questo progetto si allinea alle grandi città europee che si sono rappresentate in un modello urbano. Il modello si affianca quindi agli altri strumenti di conoscenza della città che sono parte integrante del SIT (Sistema Informativo Territoriale) e che consentono all’Amministrazione, ai cittadini e a chiunque vorrà di continuare a studiare Firenze di poter usufruire di una opportunità in più.
Per quanto riguarda la collocazione del modello una volta terminato, il sindaco e l’assessore Biagi hanno precisato che la “casa” definitiva sarà il futuro “Museo della storia della città” che sorgerà a Palazzo Vecchio quando gli uffici amministrativi saranno trasferiti nell’attuale tribunale di piazza San Firenze liberato dopo il trasloco nel nuovo Palazzo di Giustizia. Nell’attesa il modello sarà esposto presso l‘Urban Center dopo un’esposizione temporanea nella sede della Banca CR Firenze.
In concreto il modello, in costruzione dal 2005 e del quale si prevede la conclusione l’anno prossimo, per adesso interessa una porzione di territorio dal perimetro irregolare di superficie pari a circa 46 chilometri quadrati (ma potrà essere integrata e implementata). Si tratta di un’area che include il tratto dell’Arno compreso tra Rovezzano e l’acquedotto di Mantignano e le pendici dei due sistemi collinari che ne delimitano la valle a sud e a nord. L’opera, realizzata in scala 1:1000 e interamente costruita in legno di jelutong (essenza di provenienza asiatica), si compone di sedici pannelli lamellari aventi ognuno superficie di 2,88 metri quadrati (1,20×2,40metri) e si presenta con una lunghezza complessiva di 9,6 metri ed una larghezza di 4,8 metri per una superficie totale pari a 46 metri quadrati.
Ogni tre settimane il modello in mostra verrà implementato con nuove tessere attualmente in lavorazione.