E’ bufera su Marchionne, che rispondendo a una presa di posizione di Renzi ha descritto il sindaco come “una brutta copia di Obama” e soprattutto Firenze “una città piccola e povera”.
RENZI. E non sono mancate le reazioni all’affermazione fatta dall’ad di Fiat. “Avendo io creduto al progetto Fabbrica Italia, mi sono detto deluso della retromarcia dell’Ad Fiat – ha spiegato Renzi – Aveva garantito che avrebbe investito, non lo ha fatto. Marchionne ha replicato che io sono ‘una brutta copia di Obama’ e che Firenze ‘è una città piccola e povera’. Vorrei dire all’ingegner Marchionne che è liberissimo di pensare che io non sia un politico capace. Ma prima di parlare di Firenze, città che ha dato al mondo genio e passione, faccia la cortesia di sciacquarsi la bocca, come diciamo in riva d’Arno. Attacchi pure me, ma che senso ha offendere una città che si chiama Firenze e i suoi abitanti?”.
GIANI. Ma non è stato solo Renzi a replicare duramente alle parole di Marchionne. “Le dichiarazioni di Marchionne sono di cattivo gusto e rivelano una personalità quanto meno superficiale, assai deleteria per un gruppo industriale quale è la Fiat – ha detto il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani – le sue parole si commentano da sole: definire Firenze una città povera significa non conoscere la realtà dei fatti, la storia. Ciò che amareggia è proprio l’ignoranza e la povertà culturale di un personaggio che credevo di ben altro spessore per i ruoli a cui è chiamato. Essere manager ed imprenditori, non significa solo garantire profitto, ma manifestare un’etica e sensibilità verso gli interessi generali della comunità di cui Marchionne si è dimostrato totalmente privo”.
PIERI. “Le scuse da parte di Marchionne dopo l’infelice battuta su Firenze sono doverose, non solo nei confronti dei cittadini, ma anche della storia della nostra città. Mi verrebbe da dire che, davvero, gli juventini non si smentiscono mai: abituati a vincere facile, quando vengono criticati non sanno che rispondere se non stupidaggini, come in questo caso”, ha sbottato il consigliere Udc Massimo Pieri.
GIOCOLI. “Il signor Marchionne chieda scusa alla città e ai suoi cittadini. Se davvero ha detto che Firenze è ‘una piccola e povera città’ è il minimo che possa fare. Le città italiane sono tutte belle e traboccanti di storia, arte, paesaggi. E oltretutto, una considerazione di questo genere da uno che viene da Chieti fa francamente un po’ sorridere…”, ha detto vice capogruppo di FLI Bianca Maria Giocoli.
ROSELLI. “A Marchionne, dopo aver raccomandato maggior rispetto quando si riferisce alla nostra città, vogliamo ricordare che a Firenze abbiamo costruito il Duomo e Palazzo Vecchio, per nominare due soli dei nostri capolavori, alla Fiat hanno fatto la Multipla”, è il commento del consigliere Pdl Emanuele Roselli.
BONCIANI. “Non voglio entrare nel merito della quotidiana litigata tra Renzi e ‘chicchessia’ (oggi ben due: D’Alema e Marchionne…). Firenze sarà pure amministrata male, e magari anche un po’ sporca, e questo noi lo diciamo da anni, ma di sicuro c’è più gente, nel mondo, colpita dalla ‘sindrome di Stendhal’ per le bellezze fiorentine piuttosto che automobilisti contenti delle macchine della ‘gestione Marchionne'”: queste le parole del deputato dell’Unione di Centro Alessio Bonciani.
TOCCAFONDI. “Marchionne quando parla di Firenze dovrebbe togliersi il golf e mettersi giacca e cravatta, perchè quando si è al cospetto di una città così bella anche l’abito deve essere all’altezza. Chi conosce la storia, la cultura, l’arte non può dire che Firenze sia una città piccola e povera. Lo invito a Firenze e lo invito ad usare gli occhi per vedere quanto Firenze sia ricca e bella e quanto hanno fatto i nostri antenati”: è quanto scritto in una nota dall’onorevole Gabriele Toccafondi, coordinatore cittadino del Pdl a Firenze.