mercoledì, 5 Febbraio 2025
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Giglio, trovati altri due cadaveri. Il bilancio delle vittime sale a cinque

Tragica fatalità o errore umano. Nel mezzo della notte di venerdì la nave Concordia è affondata a due passi dal porto dell'isola dell'arcipelago toscano. Il capitano della nave: "Scoglio non segnalato"

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Trovati altri due cadaveri in mare, il bilancio delle vittime della tragedia consumata nel tratto di mare davanti all’Isola del Giglio arriva a cinque. Scende invece a 17 il numero delle persone che mancano all’appello, nella notte tra sabato e domenica salvati anche una coppia di sud coreani in viaggio di nozze che erano rimsati intrappolati nella loro cabina e il commissario di bordo, Manrico Giampedroni, che ha aiutato molte persone a mettersi in salvo prima di rompersi una gamba e rimanere immobilizzato nel ristorante sul terzo ponte. “Non ho mai smesso di sperare”, ha detto il commissario al momento del savataggio.

I NUMERI. Tutta l’isola del Giglio si sta mobilitando per rendere il più efficienti possibili i lavori, dopo la tragedia che ha colpito la Corcordia, nave della flotta Costa Crociere con a bordo 4234 persone (tra i quali 56 bambini con meno di 6 anni) che venerdì notte è naufragata a poche centinaia di metri dall’isola del Giglio. Al momento le vittime accertate della tragedia sarebbero 3.

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LA SVOLTA NEL POMERIGGIO. Fermato il capitano della nave, Francesco Schettino, 52enne campano, attualmente in carcere con le accuse di omicidio colposo plurimo e abbandono della nave. Secondo gli inquirenti il comandante, dopo aver fatto una manovra maldestra per “permettere ai passeggeri di far salutare gli isolani”, avrebbe abbandonato la nave intorno a mezzanotte e mezzo, quando c’erano ancora molte persone da aiutare e da portare in salvo.

I PASSEGGERI. Un fulmine a ciel sereno nella tranquillità della piccola isola dell’arcipelago toscano, che ieri sera ha vissuto dal vivo questa scena surreale, una enorme nave che colava a picco a due passi dal porticciolo. Urla, grida, tanta paura, ma una “Grande efficienza da parte dell’equipaggio”, assicurano alcuni dei passeggeri, dopo i primi soccorsi. “Tutti, anche il resto della ciurma, ha mantenuto la calma”, spiegano. Uno scoglio, questo secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, è stato la causa del naufragio.

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LA DINAMICA. Uno scoglio che ha provocato uno squarcio nella chiglia della nave lungo 70 metri, come un novello Titanic, a un secolo di distanza. Ancora la dinamica non è chiara, potrebbe trattarsi di un errore umano ma potrebbero anche essere state delle macchine in avaria. Quando la nave ha cominciato ad inclinarsi, alcuni dei passeggeri, presi dal panico, si sono tuffati in acqua, alcuni hanno riportato fratture, contusioni e principi di assideramento ed è probabilmente allo stesso modo che hanno trovato la morte i tre che riportavano chiari segni di annegamento.

LO SCOGLIO NON ERA SEGNALATO. Secondo la dichiarazione rilasciata al TgCom dal comandante Francesco Schettino “Navigamo sotto costa, per navigazione turistica – spiega il capitano alle telecamere -. Lo scoglio non era segnalato. Dalle carte sembrava ci fosse acqua a sufficienza sotto di noi. Oltre cento metri dagli scosci, non dovevamo avere questo impatto”.

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LEGAMEBIENTE. All’indomani della tragedia consumata all’isola del Giglio, l’associazione ambientalista chiede che vengano svuotati immediatamente i serbatoi della nave da crociera, per evitare un disastro ambientale. Legambiente, che esprime solidarietà alle vittime della tragedia, si augura anche che vengano immediatamente presi provvedimenti tali da evitare un ulteriore disastro.

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