Mi ha molto stupito però un fatto: a soli due giorni dalla condanna definitiva è iniziato un dibattito, o meglio una campagna d’opinione, per chiedere la grazia al Capo dello Stato. Ora, in generale sono tendenzialmente sempre ben predisposto verso il perdono e gli atti di clemenza, ma stavolta lo sono un po’ meno.
La richiesta è stata motivata con la necessità della madre di stare accanto ai figli piccoli. Ma se questo principio dovesse valere, dovrebbe essere applicato anche alle migliaia di mamme – meno famose – che popolano le carceri italiane, non solo ad Anna Maria Franzoni. Detto questo, sarà comunque solo il Capo dello Stato a decidere in autonomia, come dice la Costituzione, su questo come su altri casi.
Ma, personalmente, credo che la “celebrità” che ha accompagnato questo crimine terribile non dovrebbe comportare dei vantaggi o dei titoli di merito. La colpa è la stessa, sia che i riflettori si accendano o meno.
Marco Agnoletti