giovedì, 12 Dicembre 2024
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I primi 4 mesi della “Bacheca del cittadino”

La “Bacheca del cittadino” compie 4 mesi. Circa 130 messaggi per sindaco e assessori da chi non usa internet o facebook, ma che fa sentire lo stesso la propria voce prendendo carta e penna e inviando i propri messaggi alla bacheca nel cortile della dogana di Palazzo Vecchio.

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Non usano internet, non si collegano con facebook e non scrivono mail, ma fanno sentire lo stesso la loro voce, prendendo carta e penna e inviando i loro messaggi alla “Bacheca del cittadino” nel cortile della dogana di Palazzo Vecchio per chiedere spiegazioni al sindaco, al presidente del consiglio, agli assessori. “Sono arrivati circa 130 messaggi – ha spiegato il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani facendo un bilancio dei primi quattro mesi di questo servizio – circa un messaggio al giorno. Alcuni sono lunghi e dettagliati, altri più brevi. Alcuni scritti a mano (la maggior parte), alcuni sono in stampatello, altri in corsivo. Ma a parte qualcuno – ha spiegato Giani – i messaggi sono quasi tutti costruttivi”.

Il 90 per cento dei ‘bigliettini’ è indirizzato al sindaco e all’assessore Mattei, il 10 per cento agli altri assessori. “Vogliamo la cittadella viola”, si legge in un messaggio sintetico in stampatello irregolare. E poi i problemi del traffico e viabilità, le linee Ataf. Ma c’è anche la lettera di un uomo senza fissa dimora che chiede spiegazioni sulle graduatorie per avere una casa, scrive “che è single, ma che fa la fila insieme alle famiglie per chiedere un alloggio”. “Tutti i messaggi – ha spiegato Giani che ha avuto l’idea di collocare la bacheca sull’esempio dei paesi anglosassoni – li inviamo agli assessorati competenti e nel giro di poco tempo i cittadini che hanno scritto hanno una risposta”.

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Un cittadino lamenta l’odore di orina in via Panicale, un altro il degrado della pensilina in piazza della Stazione. E ancora le transenne su piazzale Michelangelo che poi vennero immediatamente tolte, i disagi sulla linea dell’Ataf “troppo affollata di gente”. Un’altra lettera riguarda gli alloggi troppo rumorosi “abitati da extracomunitari” in via Ponte alle Riffe e c’è anche un cittadino che “rivuole la sala di Clemente VII” all’interno del circuito museale di Palazzo Vecchio. Il presidente del consiglio comunale ha poi parlato anche della soppressione prevista dalla nuova Finanziaria della figura del difensore civico annunciando un dibattito sull’argomento nel prossimo consiglio comunale convocato per lunedì 11 gennaio.

Anche in riferimento alla soppressione dei quartieri Giani ha espresso “disagio e assoluta contrarietà a questo provvedimento che da annuncio si è tradotto in realtà. E’ necessario che le forze politiche del consiglio comunale approvino un documento bipartisan da inviare al parlamento per stimolare il cambiamento di rotta di questa decisione. Non si può – ha aggiunto il presidente del consiglio comunale – a colpi di Finanziaria avviare misure di questa incidenza. Si tratta di un metodo grossolano che crea forti disagi per le persone che attualmente stanno ricoprendo i ruoli sia di difensore civico che di consigliere di quartiere”. Giani ha ribadito l’importanza dei quartieri e ha ricordato come “Firenze fin dal 1967 abbia istituito le circoscrizioni ed è stata una fra le prime città d’Italia. E’ un valore per i cittadini che va salvaguardato”.

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