Ai toscani piace fuori. Fuori casa. Sarà lontano dalle mura domestiche che gran parte dei cittadini brinderà questa notte all’arrivo del 2013.
FUORI CASA. Parola di Confcommercio Toscana, secondo cui il 73,9% dei toscani che hanno manifestato l’intenzione di trascorrere gli appuntamenti festivi fuori casa sceglierà proprio la notte di fine anno. Si tratta di 324mila persone che – viene calcolato – spenderanno in media 80 euro tra cenoni e veglioni, per un totale 26 milioni di euro.
PERCHE’. Ma perché si preferisce brindare in locali e ristoranti anziché a casa? Anzitutto – spiega Confcommercio – per evitare di dover cucinare, pulire, rassettare e organizzare (nel 53,9% dei casi) e perché ci si diverte di più (34,9%). Al contrario, si resta in casa prevalentemente perché è una consuetudine (53,8%), per difficoltà familiari di varia natura (14,7%) e quest’anno risulta in crescita la motivazione collegata a sopraggiunte difficoltà economiche (31,5%).
PREZZI. I toscani che hanno scelto di stare fuori casa potranno contare su un’ampia e articolata offerta di servizi di ristorazione e di intrattenimento, in cui ogni ognuno può scegliere la soluzione più adeguata alle proprie tasche a cominciare dai più giovani che, con una spesa compresa tra 25 e 35 euro, potranno consumare un buon apericena proseguendo la serata in piazza o in discoteca. Forte l’attenzione al prezzo. Il 35,6% dei toscani che passeranno le festività fuori casa spenderà come lo scorso anno, il 24,3% meno e solo l’11,1% sarà disposto a pagare di più (13,2% saldo negativo rispetto al 2011/2012). Alta la percentuale (29%) di coloro che non si sono ancora posti il problema di quanto spendere.
SPUMANTE VS CHAMPAGNE. Infine una nota di colore. In nove esercizi su dieci si brinderà a spumante, in esclusiva (nel 57%) o in alternativa allo champagne (nel 35%).
“BUON AUSPICIO”. “Il quadro economico di forte preoccupazione ed il salasso sulle tredicesime dovuto all’Imu mi faceva pensare – commenta il presidente di Fipe Toscana Aldo Cursano – che la situazione per le nostre attività in questo ultimo scorcio d’anno sarebbe stata ben peggiore. Fortunatamente non è così e mi auguro che ciò sia di buon auspicio per l’anno che verrà non solo per le nostre attività ma per il Paese intero. Evidentemente il valore della convivialità è ancora alto tra la nostra gente. Vorrei fare, infine, un augurio particolare a quei 27mila lavoratori della ristorazione che saranno impegnati l’ultimo dell’anno per farci stare bene”.