La cooperativa che controlla la società editrice del ”Giornale della Toscana” non sarebbe altro che una ”scatola vuota” per ”acchiappare” finanziamenti pubblici. E’ ciò di cui sono convinti gli inquirenti che stanno indagando una ventina di persone per truffa ai danni dello Stato.
VERDINI. Sul registro degli indagati è finito anche l’onorevole Denis Verdini, coordinatore del Pdl, fondatore nel 1998 del quotidiano fiorentino, distribuito insieme al “Giornale”. Secondo i pm è dimostrabile che la cooperativa Nuova Editoriale di Prato, che controlla al 51% la Ste srl, non ha mai svolto attività secondo l’oggetto sociale. In compenso però, grazie alla copertura formale di questa coop, la Ste ha ricevuto fondi statali per 109 milioni di euro dal 2005 ad oggi.
LE NORME. La legge prevede che per ottenere finanziamenti pubblici la società editrice debba essere costituita almeno al 51% da una cooperativa. Nei giorni scorsi, Denis Verdini ha respinto le accuse. “Il risultato di questa ‘brillante’ iniziativa – aveva scritto – è stato quello di rischiare di mandare sul lastrico e in mezzo ad una strada non meno di trenta lavoratori e le rispettive famiglie per un reato che non esiste, se non nella fervida immaginazione dei pm”.