I giovani fiorentini e il lavoro: un’indagine traccia un quadro più chiaro della situazione. Dei 67.581 giovani residenti a Firenze il 46,3% lavora stabilmente, l’11,4% con un contratto a tempo determinato o atipico, il 7,6% ha un lavoro saltuario e il 34,7% non lavora: di questi un’elevata percentuale è rappresentata dagli studenti a tempo pieno (86,5%). Nel complesso sono quindi il 65,3% i giovani residenti che a vario titolo hanno un’occupazione. E’ quanto emerge dall’indagine (condotta dall’Ufficio Comunale di Statistica su specifico mandato del Consiglio Comunale) sulla condizione lavorativa dei giovani fiorentini presentata oggi sui temi dell’occupazione e del lavoro. L’indagine, condotta nel mese di febbraio ha coinvolto 1000 giovani residenti a Firenze di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Ai giovani è stato chiesto di rispondere ad alcune domande di un questionario mirato a comprendere il loro rapporto con il mondo del lavoro.
Ad avere un lavoro stabile sono più gli uomini che le donne (54,8% contro 45,2%). Per coloro che lavorano stabilmente, una nota particolare riguarda coloro che sono alla loro prima occupazione: nel 94,5% dei casi lavora da più di un anno. Il 74,3% di coloro che lavora stabilmente presta la propria attività lavorativa all’interno del Comune. Inoltre, chi pur avendo un lavoro stabile ne ricerca uno diverso, lo fa perché non è soddisfatto del proprio stipendio (65,4%).
Per trovare lavoro il sistema migliore sembra essere la rete di amicizie o conoscenze: il 44,5% di coloro che lavorano stabilmente ha trovato occupazione tramite parenti o amici. Coloro che lavorano a tempo determinato o atipico sono prevalentemente donne (56,1% contro 36,9%) mentre oltre il 60% hanno più di 27 anni. Il 49,2% aveva già avuto almeno un altro contratto con l’attuale datore di lavoro. Nel 65,1% dei casi coloro che avevano già avuto contratti con l’attuale datore di lavoro, ne avevano già avuti almeno due. Tra coloro che lavorano a tempo determinato o atipico c’è un’elevata percentuale (45%) di giovani laureati insoddisfatti del rapporto tra remunerazione e attività svolta (la percentuale è inferiore nel caso di lavoratori stabili, 33,3%).
Fra coloro che lavorano saltuariamente circa i 2/3 sono studenti mentre il 13,1% dichiara di non riuscire a trovare un’occupazione che abbia maggiori caratteristiche di continuità. Una elevata percentuale di coloro che non ha un lavoro stabile frequenta corsi di formazione o studia (41,2%) oltre a lavorare. Per chi lavora stabilmente la percentuale si riduce oltre la metà (17,5%). L’indagine ha cercato anche di individuare le branche di attività in cui si collocano i giovani che lavorano. Dai risultati preliminari (sui quali saranno necessari approfondimenti) emerge che l’84,7% di coloro che lavorano nel commercio, lavora stabilmente. La media dei settori è 65,6% e nella pubblica amministrazione la percentuale scende al 61,3%. Il 20,3% di coloro che lavorano nella pubblica amministrazione ha un contratto a tempo determinato o atipico, contro una media del 15,2%. Il 41,8% di coloro che lavorano stabilmente lavora in “Altre attività professionali e imprenditoriali” dove lavora il 42,9% di coloro che lavorano a tempo determinato. Il 75,8% di coloro che lavorano saltuariamente preferisce non specificare la branca di attività in cui presta la propria opera, probabilmente per la difficoltà di collocarsi con precisione.
Fra coloro che ricercano un’occupazione, siano essi già occupati oppure no, la maggior parte vuole intraprendere un’attività lavorativa come lavoratore dipendente (79,4%) e a tempo pieno (71,6%). Nella ricerca dell’occupazione la principale caratteristica che il lavoro deve soddisfare è lo stipendio e l’aspettativa media è di guadagnare circa 1.200 euro nella maggior parte dei casi. Tra coloro che ricercano un’occupazione, nel 27,6% dei casi viene ricercato un lavoro in “Altre attività professionali ed imprenditoriali”. Di questi, il 45,1% ricerca un lavoro autonomo. Il 26,7% come dipendente. L’indagine ha cercato anche di ricomporre il ruolo delle famiglie nel mercato del lavoro: il 5,5% dei giovani vive in famiglie con un reddito familiare inferiore a 1.000 euro. Di questi il 61,5% vive da solo. La maggior parte dei giovani vive in famiglie che possono contare su un reddito familiare compreso tra 2.000 e 4.000 euro (46,3% dei casi), prevalentemente in famiglie di 3 componenti. Solo l’11,1% dei giovani può contare su un reddito familiare superiore a 4.000 euro e in questo caso si tratta prevalentemente di famiglie di 4 componenti.