Arrestate stamattina le cinque persone ritenute esecutrici e mandanti dell’incendio avvenuto il 15 aprile 2008 al Meccanò.
L’ARRESTO. Dopo quattro anni di indagini, la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura fiorentina insieme ai carabinieri di Prato, è riuscita a far luce su questa complessa vicenda. I soggetti destinati agli ordini di cattura emessi dal tribunale di Firenze, a firma del gip David Monti, sono cinque.
SOSPETTI E ARRESTI. Due di loro, Stefano Cavataio, di origine siciliana, residente a Campi Bisenzio, e Michele Tempestini, residente a Prato e titolare della discoteca ”Central Park”, sarebbero, secondo la Questura fiorentina, i mandanti dell’incendio. Gli altri due, considerati gli esecutori effettivi, appartengono a un gruppo sinti, con qualche precedente penale alle spalle. Per risalire ai sospettati, spiega la polizia, è stato utilizzato il video di sorveglianza di piazza Vittorio Veneto dove si vede allontanarsi, subito dopo il fatto, una Fiat 500 bianca appartenente a uno dei sinti.
IL MOVENTE. L’imprenditore toscano, titolare del Central Park, insieme al socio Cavataio, esponente – sottolinea la polizia – di una ben nota famiglia mafiosa palermitana impiantata a Firenze, “volevano ambire a diventare i re della movida notturna nell’intera area delle Cascine”, spiega la Questura. Secondo la polizia, dopo il rifiuto dei proprietari del Meccanò di vendere il locale, Tempestini insieme a Cavataio commissionarono l’incendio della discoteca per sbarazzarsi della concorrenza.
INTIMIDAZIONI. Già nel 2007 Tempestini, secondo la Questura, aveva fatto uso di estorsioni e minacce per acquistare il Central Park. Durante l’asta giudiziaria – continua la polizia – aveva intimidito i concorrenti in maniera molto convincente, riuscendo a diventare proprietario della discoteca.
LE IMMAGINI DELL’INCENDIO:
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