Sanità, pubblica amministrazione, intermediazione finanziaria e istruzione. I settori più a rischio per le lavoratrici differiscono in gran parte da quelli che interessano i colleghi maschi. Così come le malattie professionali più frequenti cambiano al variare del genere. Lo rivela un’indagine Inail in collaborazione con la Regione Toscana. Che ha messo a punto un piano ad hoc per gli incidenti “rosa”.
SANITA’ A RISCHIO. Per le lavoratrici, i settori più a rischio sono l’industria tessile, quella conciaria, quella alimentare, mentre per gli uomini il pericolo viene soprattutto dalle costruzioni, dai trasporti, dall’industria dei metalli. Dai flussi informativi Inail-Ispesl-Regioni 2006-2008 risulta che gli infortuni accaduti alle donne sono stati più numerosi rispetto a quelli dei colleghi maschi nei settori: sanità (6.345 alle donne, 1.686 agli uomini); pubblica amministrazione (2.916 donne, 2.106 uomini); intermediazione finanziaria (596 donne, 511 uomini); istruzione (297 donne, 153 uomini).
I RISCHI IN ROSA. Le malattie professionali più frequenti tra le donne: tendiniti, dermatiti ed eczemi, affezioni dei muscoli. Tra gli uomini, invece, ipoacusia, dermatiti, malattie dei tendini.
IL PROTOCOLLO. Non solo gravidanza e maternità, dunque: sul piano della salute e della sicurezza sul lavoro le differenze tra uomini e donne vanno molto più in là. Da qui la decisione di firmare un’intesa ad hoc per prevenire i rischi in un’ottica di genere. Il protocollo tra Inail e Regione Toscana è stato siglato questa mattina, con l’obiettivo dichiarato di stendere specifiche linee guida, valutare e rimuovere i rischi, elaborare moduli formativi per i responsabili della sicurezza, che tengano conto dei rischi di genere. Non solo: l’intesa stabilisce il costante monitoraggio della situazione e la nascita di un portale dedicato.
GAP DI GENERE. “Questo progetto – dichiara l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – nasce dalla volontà di colmare una lacuna. Le riflessioni sulla diversità di genere nelle politiche di sicurezza sul lavoro sono purtroppo in fase preliminare, e infatti, mentre dal 2005 assistiamo a una diminuzione sostanziale delle malattie professionali e degli infortuni per la componente maschile, per quanto riguarda gli infortuni delle lavoratrici la riduzione è iniziata solo nel 2008, e sta procedendo a un ritmo più contenuto”.
MODELLO DA ESPORTARE. “Il mondo del lavoro – osserva il direttore regionale dell’Inail Aniello Spina – è connotato da una presenza sempre più forte delle donne, e per quanto riguarda gli ambiti della salute e della sicurezza è ancora da comprendere in che cosa si traduca realmente l’appartenenza di genere. Questo progetto, che coinvolgerà direttamente molte donne lavoratrici in diversi ambiti produttivi del tessuto economico toscano, si connota, dunque, per un’ottica innovativa e ricca di potenzialità che lo rende sicuramente ‘esportabile’ anche nel resto del paese”.