martedì, 16 Aprile 2024
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Indagato il giovane alla guida

Sulla vettura viaggiavano cinque giovani: quattro di loro sono ricoverati in rianimazione. L'auto su cui viaggiavano si è ribaltata dopo l'impatto con l'albero. L'incidente è avvenuto lunedì notte, mentre il gruppetto stava andando in discoteca. Illeso il quinto giovane.

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Non c’è stato il lieto fine, nonostante la speranza di parenti e amici che, da subito, hanno affollato l’ospedale di Careggi dove alcuni dei giovani presenti all’interno dell’auto che lunedì scorso si è ribaltata in via Pistoiese erano stati portati. In condizioni gravissime – questo era chiaro fin da subito – ma l’intervento dei medici era stato rapido e pronto, tanto da dare qualche speranza ai cari dei ragazzi.

Ma Francesca e Margaux, le due sedicenni a bordo dell’auto, non ce l’hanno fatta, e ieri sono decedute. Lo hanno comunicato i medici dell’ospedale di Careggi, dove le due ragazze erano ricoverate in rianimazione. Entrambe le famiglie  delle 16enni hanno autorizzato l’espianto degli organi.

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Il giovane che guidava l’auto, invece, è ora indagato con l’accusa di omicidio colposo plurimo aggravato: ricoverato in rianimazione, è stato infatti trovato positivo ai test dell’alcol (con un valore di 0,64 mentre il limite di legge è 0,5 grammi per litro) e sull’assunzione di cannabinoidi.

Stazionarie, ma sempre gravissime le condizioni di Mario, 19 anni, a sua volta ricoverato nel reparto di rianimazione di Careggi. Sulla vettura, al momento dell’incidente, viaggiavano cinque giovani. L’auto si è ribaltata dopo l’impatto con un albero. L’incidente è avvenuto nella notte di lunedì, mentre i cinque stavano andando in discoteca. Sulla vettura erano presenti due ragazze di 16 anni e tre giovani fra i 18 e i 20 anni, tutti residenti a Firenze. Illeso un quinto giovane.

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Sarebbe l’alta velocità la causa principale dell’incidente: è quanto è emerso dalle indagini in corso da parte della Polizia Municipale. L’alta velocità della vettura, una Lancia Y con cinque persone a bordo, sarebbe stata confermata da un testimone che ha assistito al sinistro, avvenuto intorno a mezzanotte e mezzo. Secondo la ricostruzione della Polizia Municipale, l’auto stava percorrendo via Pistoiese quando sarebbe entrata ad alta velocità nella rotatoria situata all’altezza di via Fra’ Golubovich. Nel rimmettersi nella strada principale, il conducente avrebbe perso il controllo. Secondo le prime rilevazioni dei vigili, l’auto avrebbe sbattuto sul cordolo di sinistra (in prima istanza o dopo aver urtato il marciapiede di destra, su questo punto le verifiche sono ancora in corso) e si sarebbe ribaltata sul fianco destro invadendo così la corsia opposta e finendo contro un albero. Dal veicolo è quindi uscito dal finestrino il passeggero del sedile anteriore, unico illeso, mentre gli altri sono rimasti all’interno nell’auto fino all’arrivo dei soccorsi. Il conducente e i quattro passeggeri sono stati ricoverati in ospedale.

Sono sconvolto, l’intera città è sconvolta, questo è un momento di dolore e di lutto per l’intera comunità cittadina. Siamo profondamente vicini ai familiari, ai parenti, agli amici dei ragazzi. E troveremo il modo e la forma per un momento di raccoglimento e di condivisione collettiva di questo dolore”. Sono le parole del sindaco Leonardo Domenici dopo l’incidente.

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“Quanto è successo è un fatto tragico e gravissimo che ci pone tutti, istituzioni per prime, di fronte ad un problema che non si può più definire soltanto di sicurezza stradale, ma ci chiama ad una riflessione e ad un impegno che vanno oltre, poichè riguardano i comportamenti e gli stili di vita dei nostri giovani – aggiunge il sindaco – Si tratta ormai di un’emergenza sociale che va combattuta in ogni sede e ad ogni livello: nelle città, nei luoghi di aggregazione, nelle scuole, nelle famiglie, nell’intera società. Questo deve essere un impegno primario della politica e delle istituzioni, a Firenze come nell’intero paese”.

“La sicurezza stradale ormai è diventata una vera e propria emergenza sociale – commenta l’assessore alla sicurezza e vivibilità urbana Graziano Cioni-. Gli incidenti non sono soltanto episodi drammatici slegati tra di loro, ma rappresentano il preoccupante segnale di un fenomeno che investe l’intera società. Sono come la punta di un iceberg che nasconde la perdita dei valori fondamentali, come il senso di responsabilità e il rispetto della vita propria ed altrui”. L’assessore Cioni ricorda poi che gli incidenti gravi sono causati principalmente dalla eccessiva velocità e dal guida in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione da sostanze stupefacenti.

“Un segnale che il problema riguarda gli stili di vita delle persone, soprattutto dei giovani. Nel 2008 sono stati elevati 22.888 verbali per eccesso di velocità mentre in seguito agli accertamenti di incidenti in 1.954 casi il conducente aveva un tasso alcolemico superiore ai limiti di legge mentre 179 erano i guidatori positivi ai controlli per le sostanze stupefacenti. Questi numeri – aggiunge l’assessore – evidenziano un problema più generale, un problema sociale che può essere contrastato efficacemente soltanto con interventi che riguardino i valori alla base della società, il nostro modo di vivere. Le misure preventive e repressive utilizzate finora, dagli interventi strutturali come gli autovelox alla maggior presenza degli agenti di Polizia Municipale fino ai divieti di somministrazione di alcolici in determinati orari, non bastano come purtroppo testimoniano i gravi incidenti che ancora avvengono. E questo perché sono soltanto interventi ‘difensivi’. Quella che dobbiamo combattere è una battaglia prima di tutto culturale e che deve coinvolgere tutta la società. Soltanto scuotendo la comunità dal torpore, dalla fatalità e dal senso di assuefazione e chiedendo ad ognuno di fare la sua parte, in primo luogo la scuola e la famiglia, è possibile intervenire in modo incisivo e duraturo. La sicurezza stradale – conclude l’assessore Cioni – è solo un aspetto di una battaglia che riguarda la caduta dei valori, del rispetto per la vita, della legalità. Una battaglia che si può vincere soltanto combattendo tutti insieme”.

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