LISTA DI ATTESA UNICA. Il provvedimento fa parte della “Direttiva della gestione unica delle liste degli interventi chirurgici dei tempi massimi di attesa in regime istituzionale sia ordinario che libero-professionale. Tutela del diritto di accesso dell’assistita”: quella che, appunto, istituisce la lista di attesa unica per gli interventi sia in intramoenia che in regime ordinario, e il numero verde a cui tutti possono rivolgersi.
“Sono sicuro – garantisce l’assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi – che nel 99,9 per cento dei casi, il numero verde sarà in grado di dare risposte puntuali”. Per l’attuazione di questo nuovo regime, la Regione ha stanziato 25 milioni di euro.
WORK IN PROGRESS. L’avvio del nuovo regime non è stato uniforme in tutte le aziende. “Le aziende stanno lavorando tutte per garantire questi principi – informa l’assessore – Ogni azienda ha istituito un Ufficio di programmazione chirurgica, alle dirette dipendenze del direttore sanitario, che ha il compito di unificare le varie liste di attesa provenienti dai reparti e compilare la lista unica. So che ci sono aziende ancora indietro, come Careggi, o Massa, che sta ristrutturando l’ufficio. Ma altre, per esempio la Asl 10 di Firenze, sono già partite. Il 4 febbraio ho un incontro con tutti i direttori generali, proprio per verificare l’attuazione della lista unica”.
GLI INTERVENTI ARRETRATI. Quanto al “pregresso” (cioè gli interventi richiesti prima del 1° febbraio), Rossi chiarisce che “dovrà essere ‘lavorato’ secondo un piano che riduca l’attesa. Entro giugno, al più tardi entro la fine dell’anno, tutte le richieste di interventi dovranno essere smaltite”.