mercoledì, 24 Aprile 2024
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Lavoravano in nero in pelletteria. E vivevano a casa del datore di lavoro

Quattro cinesi, immigrati clandestini, erano impiegati ''in nero'' in una ditta di pelletteria. A scoprirlo è stata la guardia di finanza durante un controllo. Il titolare della ditta è stato denunciato.

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Quattro cittadini di etnia cinese clandestini impiegati “in nero” in una ditta di pelletteria di Pontassieve, gestita da un loro connazionale.

IL CONTROLLO. E’ quanto scoperto dai finanzieri della Tenenza di Pontassieve nel corso di un controllo nell’ambito del contrasto del fenomeno del lavoro nero. I quattro cittadini stranieri sono stati trovati all’interno della fabbrica intenti a confezionare borse in cuoio. Gli stessi hanno dichiarato di soggiornare nell’abitazione del loro datore di lavoro e di essere impiegati da pochi mesi (due da circa una settimana).

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PERMESSO SCADUTO. Tutti e quattro, provenienti dalla regione dell’Henan (situata nella parte centrale della Cina), erano provvisti di regolare passaporto emesso dalla Repubblica Popolare Cinese e avevano un “permesso turistico” scaduto da circa un anno. I quattro cinesi sono stati denunciati  per immigrazione clandestina.

LA DENUNCIA. Il titolare della ditta è invece stato denunciato favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e impiego di manodopera clandestina. Inoltre l’attività è stata sospesa in quanto tutto il personale impiegato era in nero, ed è stata applicata una sanzione di 1.500 euro. Applicata anche la “maxisanzione” che prevede una multa da 1.500 a 12.000 euro per ciascun lavoratore in nero. Complessivamente, sono state emesse sanzioni amministrative per 41.750 euro nonché recuperate ritenute non operate per 8.960 euro.

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