sabato, 14 Dicembre 2024
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Lavoro, donne penalizzate nelle aziende medio-grandi

La percentuale sul totale degli occupati è del 44,4%, ma la presenza femminile nel mondo dell'impresa resta molto più consistente nella fascia impiegatizia (51,7%) che in quella dirigenziale (27,5%). Resta complicato il rapporto tra le lavoratrici e il mondo delle aziende medio-grandi. È quanto emerge dal monitoraggio curato dalla consigliera regionale di parità, Marina Capponi.

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Il rapporto nasce dall’analisi dei dati inviati da 441 aziende toscane con più di 100 dipendenti nel corso del 2008, ma riferiti al biennio 2006-2007. La bassa presenza delle lavoratrici nella fascia dirigenziale sembrerebbe in parte mitigata dalla più folta componente di donne fra i quadri. Se però si depura il dato totale da quelli del comparto della sanità, pubblica e privata, dove la presenza delle donne è tradizionalmente più forte, la percentuale cala ancora, toccando per le dirigenti l’11,4% e per i quadri il 28,7%.

Le donne rappresentano inoltre il 68% dei lavoratori a termine e l’89% di quelli part time, frequentano meno i corsi di formazione rispetto agli uomini (in media 12 ore rispetto alle 14 degli uomini) e sono le più esposte ai fenomeni di segregazione orizzontale (per comparti e attività) e verticale (per qualifiche e presenze nei ruoli apicali). Sono sei le tipologie di attività dove la presenza femminile è inferiore al 10%: laterizi e cementi, cartario e cartotecnico, editoria, autolinee, trasporti marittimi, vigilanza. Più femminilizzate le imprese di commercio, pulizie, sanità, servizi alle imprese, cuoio, confezioni in serie.

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Nell’industria la componente femminile è più concentrata fra le impiegate (56,9%), le operaie sono il 37,3%, mentre sono rare quadri e dirigenti. Più alta la componente femminile nel terziario: le dirigenti sono il 30,5%, i quadri il 59,3%.

I dati, come si è detto relativi al 2008, non risentono ancora della crisi che all’epoca si stava affacciando e che negli ultimi due anni ha messo a dura prova l’economia e il mondo del lavoro. “Gli ultimi dati Istat (relativi al quarto trimestre 2009) elaborati dal servizio lavoro per la Toscana – ha detto l’assessore al lavoro e attività produttive Gianfranco Simoncini in apertura dei lavori – ci dicono che il tasso di disoccupazione femminile, che nel trimestre precedente era al 6,7% e nello stesso periodo del 2008 al 7,4% tocca ora l’8,7%, livello record dal 2001 ad oggi“. “Il tasso di occupazione femminile è sceso al 54,6% rispetto al 55,4 di un anno fa. Le donne, che come abbiamo visto scontano in media più degli uomini lavori precari, meno pagati e meno qualificati, sono una delle componenti più fragili del mercato del lavoro e rischiano di fare passi indietro anche rispetto a conquiste fatte qualche anno fa”.

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