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Lo storico fruttivendolo saluta e se ne va

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Moreno Cavaciocchi, da trent’anni in via delle Panche, tira giù il bandone. Sveglia alle 4 del mattino, spesa al mercato ortofrutticolo, negozio aperto alle 7: questa era la sua vita sei giorni su sette. “Vado in pensione, ho fatto il mio tempo, ma mi mancherà”.

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Da trent’anni la sua sveglia è puntata alle 4 in punto, sei giorni su sette. La sua giornata inizia al mercato ortofrutticolo in viale Guidoni dove pesa e acquista i migliori prodotti della terra fiorentina. La sua è una ricerca minuziosa tra mele, insalate e zucchine che può durare anche due ore. Ma tutto questo – a partire da questo mese – sarà solo un ricordo per Moreno Cavaciocchi, storico fruttivendolo di via delle Panche.

PENSIONE. “Vado in pensione, ho fatto il mio tempo – racconta non senza far trasparire un velo di tristezza nella voce – mi mancherà tirar su quel bandone alle 7 di mattina e ancor di più sentirò la mancanza di questa vita frenetica. Ogni giorno, per trent’anni, non solo mi sono svegliato alle 4, ma durante la pausa non mi sono mai riposato veramente. Alle 14 mi sono sempre recato alla Metro per comprare prodotti di scaffale: scatolame e quant’altro per soddisfare i clienti più esigenti. E poi di corsa in banca o alla Confesercenti per sistemare questo o quello. Ho vissuto intensamente il mio lavoro”.

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IERI E OGGI. “Se guardo al passato – continua Cavaciocchi – mi rendo conto di quanto il commercio sia cambiato nel corso degli anni. Al mercato ortofrutticolo, per esempio, ci sono meno fornitori di un tempo. Meno della metà rispetto alla fine degli anni ’70, quando ho cominciato questo lavoro. E dei prodotti ne vogliamo parlare? Sono sempre più belli e meno buoni. Perché in fondo chi la vorrebbe una mela appena rovinata? Ma quella mela è di ottima qualità, dico io. L’occhio vuole la sua parte, ci hanno insegnato questo negli ultimi tempi. L’apparenza inganna. Poi è arrivata la grande distribuzione. Chi compra oggi nei supermercati non guarda al prezzo né alla qualità, e quel che è peggio è che è pure convinto di risparmiare. Devo ringraziare i miei clienti – prosegue – per essersi resi conto della qualità dei miei prodotti. Invece di andare al supermercato preferivano fermarsi da me. Non ho mai avvertito la crisi”. E come dar torto a questi clienti. Il negozio – da sempre – si presenta come un tripudio di colori e profumi, di prodotti freschi e genuini, capaci di far fermare persino i bimbi in uscita da scuola. “Donne, uomini, bambini. Quanti ne sono passati di qua. Il quartiere non è cambiato più di tanto – ricorda Cavaciocchi – la gente va al sodo, nessuno ha più tempo da perdere, è tutta una corsa, per andar dove non si sa”.

IL SALUTO. E lui, Moreno, ha sempre un sorriso per tutti e una battuta di spirito. Questo lo ha reso un commerciante amato e rispettato dagli abitanti del quartiere. “Voglio salutare tutti dalle pagine de Il Reporter (gli si increspa la voce, ndr) perché so che questo giornale raggiunge tutti quelli che abitano nel quartiere. Me ne vado in pensione con tanto rammarico – conclude – ringrazio chi mi ha scelto negli anni e anche chi non mi ha portato soldi. Ho lasciato un pezzo di vita in questo negozio e lo terrò sempre nel cuore, come tutti voi. Grazie a tutti e tanti auguri!”.

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