E’ guerra alle pancette premature e alle guance troppo tonde. A far cambiare abitudini alle famiglie ci pensa il progetto “Diamoci una mossa” promosso dall’Uisp nazionale insieme al Comune. L’obiettivo è quello di adottare stili di vita più sani attraverso l’analisi delle abitudini alimentari e motorie dei bambini con il supporto di strumenti informativi per gli insegnanti e i genitori. Via dunque all’attività fisica, alle biciclettate, ai giochi di movimento. All’iniziativa, già partita l’anno scorso , hanno aderito altre 14 classi per un totale di 10 scuole e 29 classi dalla prima alla quinta elementare.
Per le classi che hanno già partecipato al progetto si tratterà di “ridarsi una mossa”, mentre le altre entreranno ex novo nel progetto “diamoci una mossa” .
Il progetto è stata presentato stamani in Palazzo Vecchio dall’assessore ai nuovi stili di vita e alla partecipazione democratica Cristina Bevilacqua insieme a Barbara Cavandoli della Uisp di Firenze e ad alcuni dirigenti scolastici delle scuole coinvolte.
“E’ evidente – ha detto l’assessore agli stili di vita Cristina Bevilacqua – l’urgenza di campagne di prevenzione, anche nel campo delle politiche della salute e qualità della vita, che prima di tutto si devono indirizzare a contrastare il problema della sedentarietà (e quindi degli stili di vita non solo dei bambini, ma anche dei genitori) e della cattiva alimentazione. Il fine del progetto è proprio quello di dare informazione, creare nei bambini la consapevolezza necessaria per arrivare ad adottare nuovi stili di vita più sani”.
Per la realizzazione del progetto sono state individuate 10 scuole in tutti e cinque i quartieri cittadini. Attraverso l’utilizzo di questionari rivolti alle famiglie (uno all’inizio e uno alla fine del progetto) sulle abitudini dei bambini e delle famiglie e interventi in classe, verranno monitorati i cambiamenti sugli stili di vita maturati alla fine del progetto. Tutti i bambini che partecipano al progetto avranno a disposizione un DIARIO, che conterrà informazioni e obiettivi della campagna, nel quale potranno riportare le “imprese” e i risultati personali e familiari; il diario sarà affiancato da materiali di comunicazione sull’alimentazione e da giochi sugli stili di vita attivi, dedicati sia ai ragazzi che agli adulti. Ogni scuola sarà seguita nel percorso da un toutor che faciliterà il lavoro degli insegnanti e dei ragazzi.
“Il progetto contribuisce – ha detto Barbara Cavandoli – attraverso proposte di gioco e attività all’aria aperta a promuovere stili di vita più salutari coinvolgendo direttamente i bambini e le famiglie”.
Il progetto accompagnerà tutto l’anno scolastico a partire dalla prossima settimana si articola in cinque fasi. La prima che è quella del coinvolgimento di famiglie e bambini è già partita. Da gennaio ad aprile c’è l’avvio delle attività dei gruppi, la realizzazione della campagna informativa e la diffusione dei materiali nelle scuole. E poi l’organizzazione di iniziative territoriali con primi monitoraggi e valutazioni. Inoltre per i fine settimana in marzo e aprile la Uisp proporrà una serie di appuntamenti destinati ai bambini e alle famiglie. Appuntamenti nei quali i punti di forza saranno il gioco, il movimento e la socialità. Le attività proposte spazieranno da escursioni sulle colline di Firenze a biciclettate in città, da orienteering nei parchi cittadini ad uscite di arrampicata sportiva. La terza fase riguarda l’organizzazione di week end di attività all’aria aperta per bambini e genitori.
Verranno riunite le diverse generazioni utilizzando le attività all’aria aperta come opportunità di incontro per tutti coloro che saranno stati coinvolti nella campagna di informazione. Seguirà anche in questo caso il monitoraggio, la valutazione e la gestione amministrativa.
Le scuole coinvolte nel progetto sono queste: Cairoli: Pilati, Nuccio, Diaz, Rovezzano e Settignano, Acciaioli, Montagnola, Baracca, Don Minzoni. E’ importante ricordare che l’Italia è ai primi posti in Europa con il 34% di bambini in soprappeso nella fascia 6-9 anni (elaborazione Eurispes 2003 su dati dell’International Obesity Task Force). I fattori di rischio sono molteplici e interagiscono fra di loro: la sedentarietà (i bambini in sovrappeso non fanno movimento, vanno a scuola in macchina, prendono sempre l’ascensore, passano il tempo libero davanti a TV o computer); l’alimentazione (mangiano non solo troppo, ma spesso, cibi ipercalorici); la familiarità (hanno almeno un genitore obeso, e prevalentemente appartengono a ceti sociali bassi e disagiati).
8 bambini in sovrappeso su 10 rischiano di diventare adulti obesi, con alti rischi per la salute; dunque, un fenomeno che rischia di provocare costi sociali molto alti. Un altro aspetto su cui focalizzare l’attenzione, e che rafforza le motivazioni di una campagna così impostata, è rappresentato da un fenomeno che colloca l’Italia agli ultimi posti dei paesi europei: la scarsità del tempo che i bambini dedicano a giocare all’aria aperta, anche se collocano il desiderio di un parco, di una “biciclettata”, di un giardino, della libertà di correre, ai primi posti nei loro sogni.