Vi si trovano 49 poesie, 40 articoli politici, 83 lettere, da quelle alla madre, nei giorni della ferita che lo porterà alla morte, a quelle a Garibaldi e Mazzini, un dramma in cinque atti e, ovviamente, l’Inno, che Goffredo Mameli intitolò ”Canto nazionale”.
Un inno ”che muove ancora all’emozione- ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini -, mantiene tutto il suo valore, è spesso ingiustamente criticato, ma rappresenta uno punto di equilibrio, una storia straordinaria e condivisa. Non si deve parlare di cambiarlo, tantomeno nel 150° anniversario dell’Unita’ d’Italia”.
”Abbiamo voluto iniziare le celebrazioni dell’Unità d’Italia – prosegue Nencini – con una iniziativa atipica”, nell’intento di coinvolgere i giovani studenti.