Una nuova manifestazione a Firenze per la Palestina, sabato 29 marzo, con un percorso che da piazza Poggi arriverà fino al piazzale Michelangelo. È quella organizzata da una rete di organizzazioni di cui fanno parte ARCI, ANPI, CGIL, COSPE, Amnesty International, Emergency, Oxfam e Legambiente, a cui hanno aderito decine di associazioni e realtà fiorentine.
L’iniziativa, viene spiegato in una nota, è stata promossa per chiedere la fine della guerra a Gaza, la cessazione dell’occupazione israeliana e l’attivazione di un percorso politico di pace giusta, nel rispetto del Diritto Internazionale.
“In piazza per la Palestina”: manifestazione a Firenze il 29 marzo
L’appuntamento è alle ore 14.30 di sabato sotto Torre San Niccolò. Da lì il corteo risalirà per le rampe del Poggi fino al piazzale Michelangelo, ricalcando in parte il percorso della fiaccolata per la pace organizzata a Firenze all’inizio di questo conflitto israelo-palestinese. Al piazzale ci sarà poi un momento per alcuni interventi dalla Palestina. La mobilitazione segue l’escalation militare decisa martedì 18 marzo dal governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu, che ha interrotto la tregua firmata due mesi fa, riprendendo i bombardamenti su Gaza.
Negli ultimi 17 mesi, dicono gli organizzatori, le azioni del governo israeliano hanno comportato la distruzione del 90% delle infrastrutture civili nella Striscia di Gaza e il forzato sfollamento di quasi due milioni di persone. Alcuni studi stimano circa 200.000 vittime dirette e indirette del conflitto.
Le richieste di pace
“Le risoluzioni ONU, le sentenze della Corte Penale Internazionale e della Corte Internazionale di Giustizia sono ignorate – si legge nel comunicato stampa che annuncia la manifestazione a Firenze per la Palestina del 29 marzo -. Le agenzie dell’ONU, come l’UNRWA, sono attaccate e messe al bando. Gli strumenti multilaterali per la convivenza tra i popoli sono vilipesi dalle potenze mondiali, nel silenzio complice dei governi europei. Chiediamo all’Unione Europea di smarcarsi dalla linea statunitense e farsi promotrice del rispetto del Diritto Internazionale, della giustizia e della pace. Chiediamo al Comune di Firenze, alla Regione Toscana e al Governo italiano di attivarsi con tutti gli strumenti politici e diplomatici”. Aggiornamenti su Facebook.