giovedì, 12 Dicembre 2024
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Martini non si ricandida alla presidenza della Regione

Niente “Martini-ter”, l'attuale presidente della Regione Toscana ha annunciato che non si ricandiderà alla presidenza della Regione. Claudio Martini fa dunque un passo indietro rispetto alle primarie del Pd, che avranno luogo “il prima possibile”, secondo quanto annunciato da Andrea Manciulli, confermato segretario regionale del partito domenica scorsa.

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“E’ venuto il momento – ha spiegato Martini – di praticare il rinnovamento alla guida della Regione. Questa è una decisione del tutto naturale se si ragiona in una logica di innovazione ed evoluzione”.

Martini, presidente della Regione dal 2000, ha rivelato di aver “preso in esame l’ipotesi di un terzo mandato”, ma soprattutto per lo “scrupolo di esaminare tutti gli scenari” e anche per “rispondere ad alcune sollecitazioni” però, ha precisato, questa “non è mai stata la mia prima opzione”.

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Alla base della decisione di non ricandidarsi, ha spiegato ancora il governatore, ci sono “ragioni politiche e non personali”: se infatti le “motivazioni non sono diminuite” e “le questioni giuridiche non sono pregnanti e decisive” bisogna “realizzare il rinnovamento e non parlarne e basta”.

E’ dunque aperta, con un concorrente in meno, la corsa per la selezione del nuovo candidato, che avverrà attraverso primarie di coalizione, sulla base delle legge regionale toscana. “Spero che le forze della coalizione si incontrino presto – ha detto Martini -. Da parte mia in tempi rapidi, dopo aver consultato tutte le forze politiche, firmerò il decreto per stabilire la data di convocazione delle primarie”. Nel frattempo, Martini ha invitato a “non far partire la girandola di nomi e candidature” auspicando, nel Pd, “spirito unitario, trasparenza e senso di responsabilità”.

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Ma nel frattempo il toto-candidato è già partito, da tre personaggi già ben noti in Regione: il vicepresidente Federico Gelli (ex Margherita, schierato con la mozione Franceschini), quello dell’assessore alla Salute Enrico Rossi (ex Ds, con Bersani) e, ma con meno chance, quello dell’assessore ai trasporti, anch’egli ex Ds, Riccardo Conti.

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