Andranno dunque a giudizio il prossimo 4 ottobre i due presunti responsabili del maxi-furto di titoli di viaggio commesso ai danni di Ataf il 29 agosto scorso, quando dalla sala clienti di Santa Maria Novella vennero sottratti abbonamenti e biglietti per oltre 140mila euro. La Procura ritiene i due sudamericani, un cileno di 30 anni e un peruviano di 31, entrambi irregolari, responsabili a vario titolo di ricettazione, clandestinità, possesso di documenti falsi, spendita e introduzione nello stato di banconote false.
I presunti responsabilii vennero arrestati pochi giorni dopo il furto dalla polizia, che restituì ad Ataf l’intero malloppo. All’indomani dell’episodio, l’azienda si era attivata aumentando la validità del titolo di viaggio da 70 a 90 minuti: la rapida sostituzione dei vecchi biglietti con quelli nuovi avrebbe comunque vanificato gli effetti della reimmissione sul mercato dei titoli rubati. Il passo successivo per contrastare furti e falsi è stata l’introduzione dell’ologramma su tutti i titoli di viaggio Ataf, nell’ambito di una strategia volta a potenziare progressivamente l’introduzione di titoli di viaggio elettronici.
“L’Azienda farà valere tutte le proprie ragioni in sede dibattimentale – commenta il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi – e sta valutando anche la possibilità di costituirsi parte civile per il risarcimento danni. La nostra linea è chiara ed è improntata alla massima fermezza: chi rompe i bus, chi aggredisce gli autisti, chi fornisce false generalità, viene denunciato e risponde in tribunale“.