domenica, 15 Dicembre 2024
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Medici, sei arresti per corruzione. Ai domiciliari un noto professore

Secondo un'inchiesta portata avanti dalla procura di Firenze, i medici coinvolti si sarebbero fatti corrompere da alcune case farmaceutiche, prescrivendo "arbitrariamente" medicinali a centinaia di pazienti. Senpre secondo l'accusa, a capo dell'associazione ci sarebbe "un noto professore universitario fiorentino".

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Sei arresti, ventuno ordinanze di custodia cautelare in tutto: questo il bilancio di un'inchiesta portata avanti dalla procura di Firenze che ha coinvolto il mondo della sanità.

CORRUZIONE. Secondo gli inquirenti, i medici coinvolti nell'inchiesta si sarebbero fatti corrompere da alcune case farmaceutiche.

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ARRESTI E ORDINANZE. In totale, oltre ai sei arresti domiciliari, l'indagine ha portato a 21 ordinanze di custodia cautelare, in varie regioni d'Italia.

FARMACI. Secondo l'accusa, i medici coinvolti nel caso avrebbero ricevuto “illeciti compensi stimati in circa due milioni di euro” in cambio di “prescrizioni arbitrarie a centinaia di pazienti”.

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DERMATOLOGIA. L'inchiesta sulla presunta associazione per delinquere composta da medici accusati di essere stati corrotti per prescrivere determinati farmaci riguarderebbe soprattutto l'ambito della dermatologia.

IL PROFESSORE. E ci sarebbe “un noto professore universitario fiorentino” a capo di questa organizzazione, anche lui finito ai domiciliari: sarebbe Torello Lotti, 57 anni, noto dermatologo con diversi incarichi di rilievo.

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ACCUSA. Per l'accusa, i medici indagati si sarebbero fatti versare tangenti da sette case farmaceutiche per prescrivere i loro farmaci. Secondo la ricostruzione dei Nas, a essere sfruttato indebitamente sarebbe stato un programma di sperimentazione contro la psoriasi varato dall'Agenzia nazionale del farmaco: i medici avrebbero prescritto a 800 pazienti medicinali non previsti nel programma, e a prescindere dalla loro efficacia.

IL COMMENTO DI ROSSI. “La sanità pubblica toscana non sarà perfetta ma è buona, e soprattutto fatta da tante persone oneste che ogni mattina si alzano dal letto e vanno a farla funzionare come meglio sanno e comportandosi correttamente. Sono queste le parole a caldo del presidente della Regione Enrico Rossi sull'operazione dei Nas. “Da sempre collaboriamo con i Nas �” ha proseguito il presidente �” e da sempre combattiamo comportamenti scorretti. Se emergeranno le prove di illegalità è bene che si colpisca, e se saranno accertati danni al sistema sanitario ci costituiremo parte lesa. Ma la sanità pubblica toscana, lo ripeto, non ha niente a che vedere con altri sistemi che invece sono investiti da fenomeni di corruzione. Mai i vertici della nostra sanità sono stati toccati da questo, e quando qualcuno ci ha provato ne sono usciti completamente prosciolti e senza macchia”.

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