Meno direzioni generali in Regione. Su proposta del presidente Enrico Rossi, la giunta ha licenziato un provvedimento che presenta importanti novità. Partendo dai vertici dell’organizzazione, le direzioni generali passano da 8 a 5. L’intento, sottolineato dal presidente Rossi, è quello di concentrare a questo livello la direzione strategica della Regione, affidando ai direttori generali il ruolo di consulenti per l’elaborazione e la realizzazione delle politiche dell’ente, accentuando gli aspetti di coordinamento e di integrazione.
Le cinque direzioni generali sono quelle della Presidenza, Organizzazione e risorse (personale, bilancio e altri settori), Competitività del sistema regionale e sviluppo delle competenze (industria, lavoro, turismo e commercio, agricoltura…) Diritti di cittadinanza e coesione sociale (sanità e welfare), Politiche territoriali, ambientali e per la mobilità (pianificazione, energia, infrastrutture…). Le relative nomine avverranno entro il prossimo lunedì con decreti del presidente.
In un secondo momento, tramite un necessario passaggio per la modifica della legge n.1 del 2009, l’intenzione è quella di affidare al direttore generale della Presidenza un ruolo di maggior rilievo e di coordinamento del vertice regionale. Un aspetto apprezzabile dell’operazione, oltre a quello relativo al disegno organizzativo, riguarda il risparmio. Attualmente infatti un direttore generale percepisce uno stipendio lordo annuo di 135.000 euro, a cui vanno aggiunti 27.000 euro di produttività.
Le cosiddette aree di coordinamento, cioè il livello di direzione a cui sono affidati compiti di gestione sul piano operativo, saranno 17. Un discorso a parte merita l’Avvocatura, che viene riconosciuta anch’essa Area di coordinamento con il compito, tra l’altro, di fornire un parere di legittimità su tutti gli atti della giunta.