Il regolamento disciplina le modalità di presentazione della domanda stessa alle Asl della zona in cui si è verificato l’incidente, le modalità di svolgimento dell’istruttoria necessaria per accertare che la morta sia avvenuta proprio a causa di un infortunio sul lavoro, e quelle di recupero del contributo qualora manchino le condizioni previste.
I beneficiari del fondo di solidarietà possono essere il coniuge o il convivente della vittima di un incidente che sia avvenuto dopo il 1 gennaio 2008, i figli legittimi, naturali riconosciuto, adottivi e affiliati o, in assenza di questi, i fratelli e le sorelle minori di età fiscalmente a carico.
“La legge, da tempo in gestazione, è stata approvata rapidamente, dopo che la Toscana, l’ottobre scorso, aveva vissuto il dramma di ben quattro morti nei cantieri in poche ore” dice l’assessore Enrico Rossi.
“Non si ricordava un giorno così tragico per il mondo del lavoro toscano e questa tragedia ha fatto in modo che si bruciassero le tappe – ha continuato Rossi -. Sull’onda di questa stessa spinta è stato messo a punto il regolamento attuativo“.
“Sappiamo – ha aggiunto – che si tratta di un intervento parziale, che risarcisce solo in maniera minima la ferita irreparabile che la morte sul lavoro provoca in una famiglia e in tutta la società e che la priorità è la battaglia per far crescere la cultura della sicurezza“.
“Ma almeno possiamo fare in modo che le ristrettezze economiche e l’angoscia del futuro pesino meno sulle spalle di chi ha già dovuto subire una perdita gravissima”.