mercoledì, 1 Maggio 2024
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Natale, i consigli salva-alberello: no a quelli finti, sì al made in Italy

Con l'avvicinarsi delle feste inizia l'invasione degli alberelli: quelli veri, ma importati dai paesi del nord Europa e gli alberi di plastica provenienti in maggior parte dalla Cina.

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Con l’avvicinarsi delle feste inizia l’invasione degli alberelli: quelli veri, ma importati dai paesi del nord Europa e gli alberi di plastica provenienti in maggior parte dalla Cina. Ma la patria degli abeti italiani è in Toscana.

TERRA DI ABETI. Il granducato, oltre a essere la casa delle stelle di Natale (5 milioni di esemplari prodotti tra Pescia e Viareggio), è anche la capitale degli alberelli. La mecca si trova nell’aretino e nel pistoiese: solo nel Casentino e in una piccola parte della Valtiberina si coltivano infatti oltre un milione e mezzo di piante mentre quelle commercializzate sono, secondo le stime più recenti, circa 390mila per un volume di affari di 2 milioni e mezzo di euro.

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DAI 10 AI 500 EURO. Così la Coldiretti invita a scegliere per le prossime feste alberi naturali, made in Italy, meglio ancora se made in Toscana. Quest’anno i prezzi, secondo l’associazione agricola, saranno sostanzialmente stabili e cambieranno a seconda della varietà, della presenza o meno del vaso e dell’altezza. Si va dai 10-30 euro dell’abete più piccolo, fino ai 500 euro per le piante di grandi dimensioni.

CONSIGLI. Per evitare fregature e aiutare il consumatore nell’acquisto dell’albero, la principale organizzazione agricola toscana ha stilato una serie di regole.

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Prima è, meglio è. Acquistare l’alberello con qualche giorno di anticipo in modo di dare modo alla pianta di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami, precedentemente imprigionati dalla rete per il trasporto.

Metro in mano. Misurare accuratamente l’altezza del soffitto di casa, per non trovarsi con un albero troppo alto. All’aperto gli albeti sembrano molto più piccoli.

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L’etichetta, una garanzia. Al momento dell’acquisto certificare la presenza dell’etichetta con l’indicazione dell’azienda di produzione e l’iscrizione al registro fitosanitario;

L’imperfezione è naturale. Non andare alla ricerca di un albero perfetto perché ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord.

Gli aghi. Tutte le conifere tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma ciò non significa che l’albero sia vecchio e in ogni caso, per evitare di sporcare macchine e case, chiedere al vivaista di scuotere l’albero per far cadere gli aghi secchi.

Luogo luminoso. Sistemare l’albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria, come porte e finestre al riparo da eventuali forti folate di vento.

No a ”chili” di addobbi. Evitare addobbi pesanti, il rischio è quello di spezzare i rami.

Banditi i fiocchi finti. Non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero è vivo e respira.

Pollice verde. Mantenere la terra umida ma non eccessivamente bagnata, anche con l’utilizzo di un nebulizzatore, in assenza di fili elettrici.

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