Immagini, racconti e conferenze per non dimenticare le vittime dell’Olocausto e quelle delle Foibe e per stimolare una riflessione che arrivi fino ai giorni nostri. Per un mese il Quartiere 5 di Firenze promuove un calendario di eventi, rivolto a tutti i cittadini ma in particolare ai ragazzi delle scuole medie, che si lega a due importanti date: la Giornata della Memoria del 27 gennaio e il Giorno del Ricordo (10 febbraio).
Prima iniziativa la mostra L’inferno di Auschwitz che dal 25 al 29 gennaio porta a Villa Pallini il reportage fotografico che Massimo Giannelli ha realizzato nel campo di concentramento di Auschwitz e nel campo di sterminio di Birkenau. Le immagini sono visibili all’interno della sede del Quartiere 5 (via Baracca 150/p) dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 13.30, il martedì e giovedì anche nel pomeriggio dalle 14 alle 17. L'inaugurazione è fissata lunedì 25 gennaio alle ore 12.00.
Immagini e parole
Gli eventi continuano con il ciclo di conferenze a ingresso libero Dalla memoria alla conoscenza, organizzate a Villa Pozzolini (viale Guidoni 188) insieme all’Istituto Storico della Resistenza in Toscana: durante gli appuntamenti studiosi e docenti approfondiranno diversi temi.
Si parte venerdì 5 febbraio con l’incontro dedicato all’Olocausto. Una settimana dopo, il 12 febbraio, al centro della conferenza ci saranno i massacri delle Foibe, le vicende al confine orientale italiano durante le due Guerre Mondiali e l’esodo in alto Adriatico. Il 19 febbraio chiude il ciclo l’appuntamento dedicato alla guerra nei Balcani e ai flussi di migranti, anche con l’intervento del direttore del Centro La Pira Maurizio Certini. Tutti gli incontri iniziano alle ore 17.00.
Com’è nata l’idea
È il primo anno che il Q5 promuove un cartellone così esteso per ricordare le due date. “Lo si è fatto – dice il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli – con la volontà, attraverso immagini e competenti contributi, di stimolare il valore della memoria di quei fatti, avendo anche l’ambizione di trovarne nell’oggi”.
“Mi piace chiudere invitando tutti a partecipare con queste parole di Primo Levi: visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai”.