Occhi lucidi e sguardo perso nel vuoto, così hanno reagito i 500 ragazzi delle scuole superiori che hanno partecipato alla decima edizione del Treno della Memoria organizzato dalla Regione Toscana e dal Museo della Deportazione di fronte al cancello d'ingresso del campo di Auschwitz.
Visite e testimonianze
Sono partiti lo scorso 23 gennaio insieme ai loro insegnanti, a 60 studenti delle Università toscane, a rappresentanti politici e rappresentanti delle diverse comunità ed associazioni: Comunità ebraica di Firenze e Pisa, Associazione Azione Gay e Lesbica, Comunità rom e sinti di Firenze e di Prato, Aned – Associazione Nazionale Ex Deportati ai campi di sterminio nazisti, Anei – Associazione Nazionale Internati Militari e Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Sono stati giorni molto intensi, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista mentale, per i luoghi che sono stati visitati, per le immagini che sono state mostrate e per le testimonianze dirette che sono state raccontate. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di incontrare i testimoni Marcello Martini, Vera Salomon, Gilberto Salmoni e le sorelle Bucci, che con le loro commoventi storie hanno saputo parlare al cuore dei ragazzi trasmettendo quei valori e quegli ideali di cui sono portatori.
Attraverso i commenti e le domande dei ragazzi, si è percepita spesso la necessità di voler spostare l'attenzione ai giorni nostri.
Il ritorno in Italia
Il treno farà ritorno oggi in Italia, in occasione della Giornata della Memoria, carico di emozioni e nuove consapevolezze nell'affrontare la vita da un punto di vista diverso da parte dei ragazzi, avendo intrapreso questo percorso non solo per ricordare, ma soprattutto per imparare: perché quel che si ricorda prima o poi si può dimenticare, quel che si impara rimarrà per sempre.