Il 27 gennaio è il giorno in cui si ricordano le vittime della Shoah. Per l’occasione Claudio Ascoli, direttore della compagnia teatrale “Chille de la Balanza”, ha pensato di organizzare l’evento “Olocausto Suite”, sostenuto dagli assessori Givone e Scaletti. Il genocidio del popolo ebraico è un tema molto caro ad Ascoli poiché, come egli stesso fa notare, date le sue origini è stato la causa della parziale distruzione della sua famiglia.
“OLOCAUSTO SUITE”. L’evento è stato pensato in due date: quella del 27 gennaio, che partirà alle 23 e che sarà accessibile solo al pubblico “under 35”, e quella del giorno seguente, il 28 gennaio, aperta a tutti. A San Salvi sarà ricretao un pub, dal nome “Temporary Pub&Store”. L’interno è stato arredato con sedie “fai da te” ricche di provocazione: sono state, infatti, costruite con più di 3.000 giornali. Durante la serata per i più giovani, quella del 27 gennaio, i telefoni dovranno restare accesi (il perché è ancora un mistero) e le tecnologie non mancheranno: dall’alto, inquietanti monitor rimanderanno le immagini dell’Olocausto, proiettando le scene appena ritrovate del documentario “The memory of the camps” di Alfred Hitchcock. I presenti (che all’interno della location potranno bere, mangiare e acquistare gadget, i cui introiti saranno devoluti in beneficenza) saranno guidati da un Amleto, simbolo dell’eterna indecisione e dell’incapacità di agire dell’uomo contemporaneo. Proprio come nel dramma shakespeariano, Amleto tenderà una trappola agli spettatori, che saranno visti come una sorta di “complici”, proprio come la madre e lo zio del protagonista della tragedia. In questa trappola risiede tutto l’alone di mistero e suspence legato all’evento: i Chille non lasciano trapelare nulla, se non che sarà “di breve durata ma di forte impatto”, come dice lo stesso Ascoli.
GIVONI. Anche l’assessore comunale alla cultura Sergio Givoni commenta la presentazione del progetto, asserendo che ciò che lo ha più colpito è stata una frase pronunciata da Claudio Ascoli: “Solida instabilità permanente”. L’assessore spiega come sia effettivamente necessario, di questi tempi, ricercare costantemente appigli sempre nuovi intorno a noi stessi, ai quali poterci reggere quando tutto intorno sembra sgretolarsi.