domenica, 15 Dicembre 2024
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Permessi invalidi, indagine della polizia municipale

Scoperto dalla polizia municipale scopre un nuovo abuso: continuano i controlli sull’utilizzo illecito di contrassegni per l’accesso alla ztl . L’assessore Mattei: “Un ulteriore segnale dell’impegno del Comune verso i veri portatori di handicap”.

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Due abitazioni perquisite, quattro permessi ztl sequestrati e altrettante persone indagate per sostituzione di persona, falso ideologico e truffa con l’aggravante della continuazione. È questo l’esito di una indagine durata dieci mesi e condotta dalla Polizia Municipale nei confronti di due nuclei familiari tra Firenze e Bagno a Ripoli relativa al possesso e utilizzo illecito di permessi di transito e sosta nella ztl di cui alcuni intestati a invalidi. “Combattere e smascherare i falsi invalidi darà più spazio in tutti i sensi ai veri portatori di handicap e a chi ha veramente bisogno – commenta l’assessore alla mobilità Massimo Mattei -. Si tratta di un ulteriore segnale dell’impegno e una ulteriore testimonianza della serietà dell’Amministrazione comunale nei confronti dei veri portatori di bisogni”.

L’indagine ha preso il via quando gli agenti di Porta Romana sono intervenuti per un’auto, per la precisione un Suv, che, parcheggiata in sosta vietata, impediva lo svuotamento dei cassonetti dei rifiuti in piazza Santa Felicita. E visto che la vettura esponeva un contrassegno invalidi del Comune di Bagno a Ripoli, era impossibile procedere alla rimozione. Gli agenti hanno comunque tentato di rintracciare la titolare del permesso o un suo parente per far spostare l’auto che rappresentava un intralcio per le operazioni del Quadrifoglio. Al telefono rispondeva proprio l’invalida che confermava di essere a casa e che l’auto era utilizzata dal figlio. A fronte di questa situazione, i vigili hanno multato l’auto e rimossa in attesa di identificare il conducente per la denuncia per utilizzo improprio di permesso invalidi. La situazione si però è rilevata molto più complessa del previsto tanto che i vigili del distaccamento di Porta Romana hanno impiegato dieci mesi per fare luce sulla vicenda nell’ambito indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze. Indagini che hanno condotto a due nuclei familiari che, congiuntamente, utilizzavano 6 permessi tra ztl e invalidi (con 5 telepass) di cui 2 risultavano denunciati per smarrimento e altrettanti scaduti e mai restituiti.

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Gli agenti hanno effettuato anche un controllo sui flussi di transito sotto le porte telematiche relativo ai veicoli intestati ai due nuclei familiari (titolari di un’attività commerciale nei pressi di piazza Signoria). Da questa verifica è emerso un abuso dei permessi tanto che da una certa data in poi per accedere alla ztl sono stati usati soltanto i telepass e i contrassegni invalidi. Ulteriori accertamenti hanno evidenziato che inizialmente erano utilizzati solo il permesso invalidi e telepass di una donna invalida (ottantenne che non usciva di casa da oltre un anno), un permesso merci e residenti per il settore A. Successivamente, dopo la richiesta di un altro permesso invalidi intestato al marito della donna, venivano usati solo i permessi invalidi, perché questi consentivano il transito nelle corsie riservate e nelle aree pedonali. Non solo, negli archivi delle contravvenzioni erano depositati oltre 50 ricorsi in opposizione ad altrettante multe: ricorsi presentati dai figli dell’invalida, con dichiarazioni giustificative della madre, per infrazioni le più diverse per orari e tipologia di violazione in tutta Firenze. Dall’analisi dei dati è possibili anche ipotizzare che 319 transiti tra corsie e ztl effettuati con il telepass della donna invalida siano da ritenersi illegittimi vista l’accertata impossibilità della donna ad uscire di casa.

Prima di concludere le indagini e comunicare i risultati al pubblico ministero, gli agenti del distaccamento di Porta Romana hanno effettuato un ultimo riscontro da cui è emerso che, un anno prima, due componenti del nucleo familiare su cui stavano indagando erano stati denunciati per vari reati contro la fede pubblica per l’utilizzo illecito del contrassegno invalidi della madre con l’esposizione di fotocopia a colori. A questo punto tutta la documentazione è stata inviata alla Procura della Repubblica: il pubblico ministero ha disposto una perquisizione degli immobili di proprietà o in uso ai due nuclei familiari, delegando gli agenti di Porta Romana anche all’interrogatorio degli indagati. Le perquisizioni sono quindi scattate simultaneamente a Firenze e Bagno a Ripoli con l’ausilio dei vigili di Bagno a Ripoli e hanno colto nel segno. Nell’abitazione dei due invalidi sono stati infatti sequestrati 2 permessi residenti e trasporto merci settore A scaduti e due fotocopie a colori di un contrassegno invalidi, fotocopie che sono state trovate esposte su una delle auto in uso agli indagati. Invece gli originale non sono stati mostrati agli agenti perché i due indagati non sono riusciti a trovarli, pur essendo loro gli intestatari. Delle quattro persone indagate soltanto una si è presentata per l’interrogatorio mentre gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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Adesso spetta al magistrato valutare in merito ai reati contestati che vanno dalla sostituzione di persona, al falso ideologico e truffa, tutti con l’aggravante della continuazione, oltre ad un danno economico per l’Amministrazione comunale di diverse decine di migliaia di euro.

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