Animali più protetti e con più diritti. Anche in Italia. Nei giorni scorsi è arrivato il sì definitivo della Camera alla ratifica della Convenzione del Consiglio Ue per la protezione degli animali da compagnia.
PIU’ TUTELA. Cosa cambia? Viene rafforzata la tutela dei diritti degli animali, e si stabiliscono due nuove fattispecie di reato (traffico illecito e introduzione illecita in Italia). Oltre a pene più severe per chi si rende protagonista di maltrattamenti e non solo. L’uccisione di un animale da compagnia, ad esempio, sarà punita con la reclusione da 4 mesi a due anni, e il maltrattamento potrà essere sanzionato con la reclusione da tre a 15 mesi o con una multa che va da 3mila a 15mila euro.
SANZIONI. Insomma, da ora in poi che maltratterà, sevizierà, lesionerà, sottoporrà un animale a fatiche o lavori non sopportabili per le sua caratteristiche o arrecherà in qualsiasi modo danni alla sua salute potrà andare incontro a una reclusione da tre a 15 mesi o a una multa da 3mila a 18mila euro.
LAV. Chi festeggia, oltre agli amanti degli animali, è la Lav, la Lega antivivisezione, soprattutto per il giro di vite contro i trafficanti di cuccioli. “Un mercato illegale da 300 milioni di euro l’anno giocato sulla pelle dei quattro zampe e di ignare famiglie, sviluppatosi finora anche con gravi rischi sanitari in normali circuiti grazie a una rete di coperture, per la mancanza di una normativa efficace di contrasto”, ha detto il presidente della Lav Gianluca Felicetti.
“Il nuovo reato, ottenuto grazie alla proposta presentata due anni fa dal Ministro degli Esteri Frattini con il Sottosegretario alla Salute Martini e il sostegno dei parlamentari dell’Intergruppo animali, prevede la reclusione da tre mesi a un anno e la contestuale multa da 3.000 a 15.000 euro – ha spiegato Ilaria Innocenti, responsabile nazionale settore cani e gatti della LAV – sarà quindi perseguito chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce, trasporta, cede o riceve cani o gatti privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale. Un’aggravante è prevista se i cani o i gatti introdotti illecitamente sono cuccioli di età accertata inferiore a dodici settimane o provengono da zone – come i Paesi dell’Est – sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria per evitare la diffusione di patologie come la rabbia”.
LA GUIDA. Per l’occasione, la lav ha anche redatto una “piccola guida su cosa cambia in cinque punti”.