domenica, 15 Dicembre 2024
- Pubblicità -
HomeSezioniCronaca & PoliticaPochi giovani, molti anziani. Ecco...

Pochi giovani, molti anziani. Ecco la fotografia della Toscana

Pubblicato il terzo annuario statistico regionale: dal lavoro all'economia, dall'ambiente alla cultura, un ritratto della Toscana di oggi. Con molte curiosità.

-

- Pubblicità -

Una regione meno densamente popolata della media italiana – conta oltre 3 milioni e 700mila abitanti- con una significativa presenza di stranieri (quasi uno su dieci  abitanti) e un’elevata percentuale di anziani (il 23% degli abitanti ha più  di 65 anni). Ecco a grandi linee la fotografia della Regione Toscana, che si ritrova nella terza edizione dell’Annuario Statistico Regionale pubblicato dalla stessa Regione, insieme a Istat e Unioncamere Toscana, e consultabile sui siti istituzionali di Istat (www.istat.it), Regione Toscana (http://www.regione.toscana.it/pubblicazioni/) e Unioncamere Toscana (www.starnet.unioncamere.it).

AMBIENTE. Ecco alcuni numeri. La Toscana, con 162 abitanti per chilometro quadrato, è meno densamente popolata rispetto alla media nazionale (200 abitanti per chilometro quadrato). La produzione di rifiuti urbani procapite continua a ridursi (-3,1%) scendendo nel 2009 a 663 chilogrammi per abitante: sono infatti diminuiti i rifiuti indifferenziati pro-capite (-5,5%) grazie all’incremento della raccolta differenziata, che ha raggiunto il 38,6% della produzione  totale di rifiuti urbani.

- Pubblicità -

POPOLAZIONE. I residenti in Toscana erano, alla fine del 2009, 3.730.130, con un incremento di 22.312 persone rispetto all’anno precedente, grazie al positivo saldo migratorio (+32.042) che compensa il crescente divario tra nascite e morti (-9.730). Nel 2009 tornano in particolare a diminuire le nascite, dopo l’incremento degli anni precedenti. Gli stranieri residenti sono 338.746, pari al 9,1% della popolazione residente complessiva.

ANZIANI E GIOVANI. Gli indici di struttura della popolazione toscana delineano l’immagine di una regione con una forte presenza di anziani. La speranza di vita alla nascita è pari a 79,6 anni per gli uomini e 84,5 per le donne, a fronte dei corrispondenti indici nazionali di 78,9 per gli uomini e 84,1 per le donne. I giovani tra i 15 e i 24 anni rappresentano l’8,5% della popolazione in Toscana, una quota inferiore a quella italiana (10,1%)  ma con una dinamica positiva negli ultimi anni. Il tasso di fecondità – numero medio di figli per donna- si attesta su valori inferiori alla media nazionale (1,41).

- Pubblicità -

ISTRUZIONE. I laureati rappresentano l’11,2% della popolazione con oltre 15 anni, una quota che è tornata a crescere nel 2010 dopo la battuta di arresto dell’anno precedente. La quota di diplomati, invece, è cresciuta ininterrottamente dal 2004, arrivando a rappresentare, nel 2010, il 28,0% degli over-quindicenni. Sono soprattutto i giovani di sesso maschile ad abbandonare prematuramente gli studi, probabilmente attratti da opportunità  di lavoro anche senza titolo di studio.

ECONOMIA. Nel corso dell’anno 2010 l’industria manifatturiera è tornata in terreno positivo, anche se con una ripresa timida e incerta, segnando un incremento del fatturato (+5,2%) nettamente insufficiente a recuperare la capacità produttiva persa nel 2009 (-17,0%). Il fatturato delle imprese artigiane segna invece un’ulteriore perdita (-6,2%), che si aggiunge alla pesante contrazione del 2009 (-15,4%) e al susseguirsi dei risultati negativi accumulati negli anni precedenti.

- Pubblicità -

LAVORO. Se nel 2009 gli effetti della crisi sul mercato del lavoro erano stati attutiti dall’azione degli ammortizzatori sociali, nel 2010 gli occupati toscani si sono invece ridotti dell’1,0%, a causa dell’emorragia di 34mila posti di lavoro dell’industria in senso stretto (-10,3%) che gli incrementi di agricoltura (+4,2%) e servizi (+0,6%) non sono riusciti a compensare. Il tasso di disoccupazione (6,1%) è salito così di quasi due punti percentuali rispetto al dato pre-crisi (4,3% nel 2007): i giovani tra i 15 e i 24 anni hanno pagato un prezzo drammaticamente elevato, con un tasso di disoccupazione giovanile che dal 13,7% del 2007 è balzato al 23,1%. Il divario tra tasso di occupazione maschile (73,3%) e femminile (54,5%) è ancora lontano dall’essere colmato; nonostante il maggior livello di istruzione, la popolazione femminile continua ad incontrare maggiori difficoltà all’ingresso nel mercato del lavoro.

Nel 2010, le imprese hanno continuato a fare un ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali, ed in particolare alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (+144% le ore autorizzate rispetto al 2009) e in deroga (+351%). In tale contesto, la riduzione del 36% del ricorso alla Gestione Ordinaria non può essere interpretata in modo univocamente positivo, essendo in molti casi imputabile all’impossibilità di continuare a usufruire di tale tipologia di intervento a causa del superamento dei limiti di utilizzo previsti dalla legislazione in materia. Il passaggio da ordinaria a straordinaria/in deroga testimonia inoltre più diffuse situazioni di crisi aziendale, e un crescente stock di lavoratori che rischiano di essere espulsi dal mercato del lavoro.

- Pubblicità -
- Pubblicità -
spot_img
- Pubblicità -

Ultime notizie

- Pubblicità -
- Pubblicità -
- Pubblicità -