Si chiama “Non è un pesce d’aprile” l’iniziativa di solidarietà per coloro che quotidianamente sono ospitati dalle mense della Caritas. Venerdì prossimo, sulle tavole delle mense della Caritas, sarà servito un pranzo a base di pesce: 120 chili di baccalà e 60 chili di filetti di nasello offerti dalla Confesercenti Firenze, Fiesa-Confesercenti e Mercafir. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alle attività produttive e il pranzo sarà offerto a partire dalle 11,45.
“È un’iniziativa lodevole ed è interessante quello che è emerso durante la presentazione che dimostra ancora una volta come Firenze merita l’appellativo di città di grande civiltà – ha sottolineato l’assessore Silvano Gori -. Esiste un piano casa sarebbe necessario anche un piano negozi, cioè con i prezzi degli affitti calmierati almeno nel centro storico. Se l’Amministrazione Comunale possedesse i mezzi idonei potrebbe essere utile avere i soldi necessari per acquistare fondi da destinare ad attività commerciali con affitti a prezzi calmierati”.
La presentazione dell’iniziativa è stata anche un’occasione per fare il punto sull’attività svolta quotidianamente a Firenze dalla Caritas. “Abbiamo accolto con entusiasmo questa iniziativa, non simbolica, che si svolgerà proprio nell’ultimo venerdì della Quaresima – ha commentato Alessandro Martini direttore della Caritas -. È un piccolo gesto per chi avuto di meno dalla vita ed è più fragile. La crisi economica non è un pesce d’aprile, non è uno scherzo perdere il lavoro. I poveri aumentano, si abbassa l’età media ed il 15% delle persone che usufruiscono dei nostri servizi è rappresentato da italiani. Oltre al centro di San Paolino che ospita un centinaio di persone, la Caritas dispone di altre due mense, in via Baracca e in piazza Santissima Annunziata e ogni giorno serve circa 600 pasti. Le mense sono sostenute economicamente dal Comune”.
La Caritas fiorentina può contare su circa 100 operatori e 1500 volontari. Ogni giorno si alternano una decina di operatori e 25 volontari. Ci sono anche giovani studenti stranieri, giovani che svolgono il servizio civile volontario, gruppi organizzati soprattutto il sabato e la domenica, studenti inviati dalle scuole che devono “scontare” una punizione e sono indirizzati ai lavori socialmente utili. Tra i volontari, ha raccontato Alessandro Martini, anche qualche ex utente della Caritas. “È una concreta iniziativa di solidarietà – hanno spiegato Lapo Cantini e Gilberto Boninsegni della Confesercenti -. Abbiamo circa 4500 pensionati associati che tutti i giorni ricevono un pesce d’aprile: l’inflazione, il rincaro dei prezzi, il caro vita ecc. Bisogna pensare anche a tutti coloro che non vanno alla mensa della Caritas o delle altre strutture fiorentine. Bisogna garantire attenzione a tutti”.
“È un piccolo contributo che vogliamo fornire – ha commentato Valdemaro Nutini presidente della Mercafir – e lo facciamo volentieri perché apprezziamo il lavoro che tutti i giorni la Caritas svolge: un prezioso aiuto a chi è in difficoltà”. “Questa di venerdì prossimo è un’iniziativa concreta ma non bisogna dimenticare i bisogni di tutti i giorni di tutti i cittadini: è necessaria una rete commerciale di vicinato – ha spiegato Raffaele Viggiani presidente nazionale Assoittici -. A Firenze ci sono soltanto una ventina di pescherie: è un’attività che sta diminuendo sempre di più”.