giovedì, 12 Dicembre 2024
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Prevenzione e informazione contro l’HIV

Capire la reale incidenza dell’HIV nella popolazione fiorentina e, se il dato fosse superiore all’1 per mille stimato, rilanciare con forza l’informazione e la prevenzione. È questo l’obiettivo del progetto “HIV-AIDS. Una malattia dimenticata” presentato questa mattina in Palazzo Vecchio.

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E’ stato presentato questa mattina, 16 ottobre, in Palazzo Vecchio il progetto “HIV-AIDS. Una malattia dimenticata” , per rilanciare l’informazione e la prevenzione nella popolazione fiorentina.

Presenti l’assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Stefania Saccardi, il presidente della commissione servizi sociali e sanità Maurizio Sguanci e gli ideatori del progetto, ovvero Francesco Mazzotta direttore dell’unità operativa malattie dell’Azienda sanitaria di Firenze e Stefano Corso presidente della Lila Toscana e coordinatore del gruppo HIV dell’Asl di Firenze.  

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In concreto il progetto prevede, dopo una campagna di informazione a tappeto da realizzare nelle prossime settimane, l’offerta del test HIV alle persone che effettuano le normali analisi del sangue.

L’obiettivo è di eseguire oltre 10.000 esami, numero considerato dagli esperti sufficiente per avere un dato reale dell’incidenza della malattia. La novità sta proprio nel coinvolgere la cosiddetta popolazione normale, e non soltanto le categorie a rischio, in modo da avere un dato scientificamente sicuro e non soltanto stime basate sui numeri parziali.

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“Come Amministrazione, su sollecitazione del presidente Sguanci, abbiamo deciso di sostenere questo progetto perché purtroppo negli ultimi anni si è diffusa la convinzione che l’AIDS sia scomparso – ha spiegato l’assessore Saccardi –. Invece la malattia c’è ancora anche se risulta meno letale del periodo iniziale grazie alle terapie individuate. Ma la cura è più efficace quanto prima viene scoperta la sieropositività ed invece negli ultimi anni, a causa di una caduta di interesse nell’opinione pubblica su HIV e AIDS, sono sempre di più le persone che si accorgono di aver contratto il virus quando ormai la malattia è conclamata. Questo si traduce in una minor efficacia del trattamento e in un aumento rilevante delle possibilità di contagio tra la popolazione”.

 

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